Coca Cola apre un proprio social network chiamato Happy Places, per i non anglofoni “luoghi felici”, e prova ad imitare instagram.
Fondamentalmente, la compagnia statunitense ha deciso di cavalcare l’onda del successo di applicazioni/social come appunto instagram per potenziare il messaggio legato alle valenze emotive legate al proprio prodotto.
D’altra parte Coca Cola ha sempre fatto del concetto di felicità uno dei tratti distintivi della sua bevanda, facendolo entrare letteralmente nel DNA del brand.
Pensate alla recente campagna di spot tv con protagonista lo Chef Simone Rugiati.
Alla base di quegli spot c’è la convivialità e l’allegria generati durante un pasto con gli amici e con… Coca Cola, dove la bibita sembra diventare proprio una degli invitati “umani”. Tralasciamo il fatto del messaggio della bevanda statunitense come genuina, non è questo il tema che oggi vogliamo trattare.
Torniamo quindi a Happy Places App. Il dominio http://www.happyplaces.com/ era attivo già da giugno, ma l’applicazione mobile è stata presentata il 1 novembre 2012 e al sito indicato poco sopra è possibile vedere alcune screenshot di come apparirà il pannello di controllo dell’applicazione.
L’utente ha la possibilità di scattare foto e inserirle all’interno di album personalizzati ai quali possono essere aggiunti commenti da parte di altri utenti. Pare che si possano anche inserire parole chiave preceduti da hastings per essere aggiornati su specifici argomenti. Una funzione aggiuntiva sarebbe quella di poter condividere le proprie foto sulla propria pagina facebook.
Vi ricorda qualcosa? Certamente sì. Twitter, Instagram e Flickr sono del tutto simili nel meccanismo e nei contenuti viali.
La domanda è: la forza del marchio Coca Cola riuscirà nell’impresa di adombrare i suoi parenti più esperti?
Direi che ci troviamo davanti ad una bella guerra di Brand alla base della quale ci sono le potenzialità del web 2.0, la tendenza a spostare la guerra dei social nelle applicazioni mobile e una prova di forza da parte di un brand affermato.
Fonte: LINK
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