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Cercavo un’enoteca online che avesse qualcosa di diverso dell’enoteca sotto casa.
Conosco il proprietario dell’enoteca sotto casa mia e sa sempre consigliarmi, raccontarmi delle storie e spesso mi accorgo che per quei 10 minuti che dedica nel racconto riesce sempre a “spillarmi” qualche soldo in più, che ovviamente, do volentieri per avermi arricchito di informazione e per il suo tempo prezioso.
La ricerca vino online è un’avventura, per chi come me sa “riconoscere” un sito web da un “servizio di vendita”.
Siti web che vendono vino online ce n’è quanti ne vuoi, generalmente sono “spazi” vetrina di produttori e/o “rivenditori. Niente di così motivante da non farmi preferire l’enoteca sotto casa con cui spesso mi intrattengo a parlare con il responsabile che mi racconta un sacco di storie interessanti.
Sì, sono d’accordo, online potrei risparmiare qualche euro, però non posso dialogare con il venditore, c’è possibilità che il vino scelto subisca dei problemi durante la spedizione, la domanda quindi è: quanto “vale” risparmiare pochi euro?
Poi trovo un progetto online che promette di vendere vino, il solito progetto fighissimo, bello ma non balla, ho pensato.
Siccome mi piace provocare lancio un post su Facebook e taggo uno degli investitori.
Leggete il tempo di risposta? 2 minuti.
Cosa c’entra? E adesso ve lo spiego.
Io e Marco non ci conoscevamo, assolutamente, l’avevo aggiunto prima che pubblicassi il post. Lui non aveva idea di chi fossi, però ha risposto senza esitare, ed allo stesso modo si è messo a disposizione per un incontro.
Incontro Marco in un locale a Milano, ci sediamo al tavolo ed ordiniamo un bicchiere di vino, giusto per rimanere in tema.
Vado dritto al punto.
Mi dici perchè dovrei comprare un vino online se posso comprarlo all’enoteca sotto casa mia, visto che posso anche chiacchierare con il proprietario e mi racconta sempre tante storie interessanti?
Marco è un uomo di business, ma non con il cravattino e la penna in oro massiccio, quindi sorride alla provocazione e mi fa un esempio molto chiaro e con una lucidità di chi sta guardando avanti.
Il vino, dice, è un prodotto che viene trattato da retail e distributori con margini di guadagno che fanno lievitare di molto il prezzo originale.
Se compri il vino all’enoteca, o al supermercato, devi porti dietro un peso.
Se compri vino online, in uno spazio organizzato, con una logistica determinata, uno staff dedicato, hai una scelta di vini maggiore rispetto all’enoteca che per forza maggiore deve selezionare.
Ammetto che questa spiegazione non mi sposta dal presupposto iniziale, se il servizio online non offre qualcosa di davvero grandioso io preferisco l’enoteca sotto casa.
Ma continuo ad ascoltare Marco e le sue lucide osservazioni di chi nella sua vita ha creato aziende online e li ha fatte diventare appetibili sul mercato.
Mi fa osservare che il mercato del vino è in leggera flessione, ma che la fascia medio alta continua a crescere. Se offri un servizio eccellente, diventi portatore di scoperte e racconti e riesci a mantenere un prezzo competitivo il sistema può funzionare benissimo, senza entrare in competizione con l’enoteca sotto casa.
La domanda che avresti fatto anche tu l’ho fatta anche io: Conoscete bene i rischi legati alla logistica o siete folli abbastanza da aver risolto!
Si fa serio, mi mette per la prima volta in soggezione, e mi risponde, abbiamo già sbattuto più volte la testa su questo punto critico e abbiamo trovato una soluzione risolutiva. Mi sembra convinto, quindi ci credo.
Nel frattempo che finiamo di mangiare e ordiniamo un secondo calice di vino rosso, gli faccio notare che da domani potrebbe nascere un progetto simile a Tannico, come di fatto già stanno nascendo.
Lui mastica gli ultimi bocconi in silenzio, guarda fuori dalla vetrata, ci sono due bancarelle ambulanti fuori. Vendono prodotti simili. Lui fa un cenno verso le bancarelle e mi dice, vedi, quello è il mercato, la concorrenza è vitale nel business. Se non ci fosse non si potrebbe crescere e migliorare. Se domani nascesse un progetto simile al nostro sarei contento.
Il consiglio che posso dare è che bisogna avere le spalle grosse in questo settore, perchè i periodi di magra sono fisiologici e bisogna saperne uscire indenni.
Le aziende del comparto vitivinicolo stanno uscendo da un decennio di ossa rotte, molti sono ancora diffidenti ad aprirsi a nuovi business e quelli che lo fanno hanno necessità di capire meglio.
Mi chiede di Comunikafood, gli parlo dei progetti di tutta la squadra, oltre Comunikafood, delle nostre ambizioni e del perchè è necessario saper fare rete con le persone giuste.
L’incontro finisce parlando di tutt’altro, anche perchè non si può parlare solo di web e business.
Ci salutiamo e gli prometto che seguirò il progetto con molta attenzione, anche perchè seguo più progetti simili e con alcuni sono anche internamente operativo.
Torno a casa con alcune idee, e con informazioni maggiori. Essermi confrontato con una persona che ha deciso di investire in un progetto per vendere vino online, pur essendocene già altri, mi è servito per confermare la mia idea di web.
Ah, sì, dimenticavo, volevi sapere cosa c’entra il tempo di reazione al mio post su Facebook, al quale Marco ha risposto dopo 2 minuti.
Fissati bene in testa queste parole.
Essere pronti, reattivi, aperti verso gli altri, e disponibili al dialogo, come ha fatto Marco, significa poter lavorare online.
Se non hai capito queste regole e vuoi fare business online stai perdendo soldi e tempo.
Crediti Immagine www.centobicchieri.com
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