Il filo conduttore tra marketing, web e fornitura alimentare passa dai gruppi d’acquisto alimentari
Se hai seguito questo umile spazio digitale dove da anni argomento l’importanza di una strategia marketing per le imprese alimentari, avrai anche letto di diverse soluzioni per integrare il web alla vendita di olio extravergine d’oliva, alla vendita di vino da parte dei produttori e alla vendita di alimentari in generale da parte di chi ha un’impresa per la vendita di prodotti di alta gastronomia.
IL WEB È UN COLLANTE E NON UN CANALE DI DISTRIBUZIONE ALIMENTARE
Per quanto possa sembrare ripetitivo, è importante sottolineare come il web NON è un canale di vendita, né un canale di distribuzione, soprattutto per settore alimentare.
Il web è una struttura che facilita lo scambio e le relazioni che possono favorire la vendita a distanza di un bene alimentare.
La strategia marketing più efficiente per farlo è di costruire una storia reale e che sia in linea con ciò che le persone cercano.
Negli anni ho avuto modo di conoscere diversi progetti di e-commerce alimentare, ognuno con la sua strategia. L’ostacolo che in pochi riuscivano a superare era la necessità di attrarre interesse.
Insomma, non basta mettere un prosciutto “appeso” dentro un e-commerce per generare interesse. Eppure, noto ancora molti siti e-commerce alimentari che hanno questa logica.
La logica del “listino prodotti” per grossisti, dove ciò che conta davvero è il prezzo.
Allo stesso tempo, però, la strategia commerciale NON è coerente al mercato grossista, infatti chi cerca di vendere prodotti alimentari online tende a lievitare i prezzi sperando che qualcuno prima o poi abbocchi.
Il ragionamento su cui si basa questa logica commerciale è semplice:
Il mio business NON è online, quindi tutto ciò che riesco a vendere grazie al web è “cascato dal cielo”.
Il problema nasce quando una o più persone decidono di avviare un’impresa di vendita alimentare online e cercano di copiare questo modello appena descritto. In quel caso il fallimento del progetto è celere, l’e-commerce avviato NON durerà più di 1 anno.
I MOTIVI PER CUI NON SI RIESCE A VENDERE PRODOTTI ALIMENTARI ONLINE
I prodotti alimentari online non si riescono a vendere perché si ha la presunzione di sovrapporsi al supermercato o alla gastronomia.
Quante persone riuscirai a convincere di comprare il tuo olio extravergine d’oliva a 20€ al lt tramite un sito web e-commerce quando un olio evo similare è possibile trovarlo sotto casa ad un prezzo inferiore?
L’unico sistema per avere delle possibilità di vendita online per la gastronomia alimentare è quello di offrire un servizio efficiente. Per servizio non si intende solo la prestazione di vendita, ma anche la modalità di vendita.
GRUPPI D’ACQUISTO E MARKETING ALIMENTARE
È per questo che invito a ragionare sulla vendita a “gruppi di persone” e non a singole persone. Per farlo serve studiare quale sia la struttura ideale per erogare il servizio, come costruire una community di persone e su quali leve forzare per agevolare l’ingaggio di nuovi gruppi d’acquisto.
Un modello possibile è quello della gamificazione d’acquisto, producendo valore in funzione delle azioni che le persone fanno per acquistare e/o promuovere la struttura.
Stanno iniziando a nascere modelli similari anche per il settore alimentare.
Ad essere onesto NON ho ancora visto nulla di eccezionale, ed i progetti online che ho visto operare con questa logica hanno difficoltà a far crescere il numero di “associati”.
La mia opinione è che per sviluppare un progetto che si basa su una logica di acquisti di gruppo serve operare fisicamente sul territorio e trasportare l persone online.
In alternativa i tempi di ingaggio sono molto lenti e poco produttivi.
Se pensi possa esserti utile una mia consulenza per sviluppare un progetto e-commerce alimentare, sentiamoci.
Photo credit: Ed Yourdon via VisualHunt.com / CC BY-NC-SA
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