Io mangio Gofri e faccio business
Due cugine, Marzia Jourdan ed Erica Lazzarini, hanno preso un dolce tradizionale della provincia di Torino e lo hanno trasformato in un’attività innovativa con il supporto della tecnologia e della comunicazione 2.0.
Pur essendo a ricetta sembra sempre la stessa: passione, idea e volontà, il risultato non è garantito. Scopriamo insieme a Erica come hanno cucinato il loro Gofri di successo
- Un’azienda giovane e al femminile: com’è nata la vostra idea di business?
Io e Marzia siamo cugine e da quando siamo bambine passiamo il nostro tempo assieme, è stato abbastanza naturale per noi fare questo progetto imprenditoriale.
I nostri lavori da dipendenti ci erano “stretti” e quindi da tempo avevamo intenzione di fare qualche cosa in modo indipendente. L’amore per il territorio dove viviamo ci ha spinto a fare qualche cosa legato ad esso, inoltre entrambe amiamo molto il cibo è abbiamo capito che il Gofri aveva delle ottime potenzialità per nulla sfruttate.
- Si parla spesso della difficoltà di fare impresa in Italia, in particolare per i giovani e per le donne. Qual è la vostra esperienza: per giovani donne è più difficile fare impresa? O è un vantaggio?
I problemi che ci sono in Italia ad essere imprenditori sono in parte non attinenti all’essere giovani e donne, anzi cinque anni fa questi due elementi ci hanno dato la possibilità di accedere a fondi europei specifici. Trovare il partner privato è stato un po’ più difficile, perché quando sei giovane non hai molte garanzie da offrire, però forse avevamo il progetto giusto e la seconda banca visitata ha creduto in noi.
Non abbiamo mai subito forme di “discriminazione” da parte di clienti o interlocutori a causa del nostro “stato” giovane e donna, anzi i nostri interlocutori/collaboratori nella quasi totalità dei casi hanno sempre apprezzato il nostro approccio, amare il lavoro che facciamo ci ha aiutato molto.
I problemi ad essere imprenditori in Italia oggi sono legati alla burocrazia, all’accesso al credito, che è sempre più complicato quando sei un piccolo imprenditore.
- Il sito www.iomangiogofri.it a che punto della vostra storia è stato creato? Quali sono state le ragioni di questa scelta?
Il sito è nato subito, Marzia, scherzando, sostiene che nella nostra azienda ci sia più tecnologia che macchinari per fare Gofri, questa è una battuta per spiegare quanto per la nostra azienda sia importante la contaminazione con il mondo dell’ICT. Siamo entrambe diplomate, come informatici quindi forse per questo elemento ci ha influenzato nelle scelte in questo senso. Il nostro prodotto è ancora poco conosciuto la tecnologia dà la possibilità di arrivare ovunque nel mondo con un piccolo investimento rispetto ad altri canali.
- I social media: sono i grandi protagonisti della comunicazione attuale, quali sono gli aspetti negativi di questi canali comunicativi: in base alla vostra esperienza di business cosa vorreste cambiare o trovate difficoltoso?
Utilizziamo abbastanza i social, essendo una piccola azienda lo facciamo personalmente, stare dietro all’aggiornamento costante dei profili è impegnativo e porta via un po’ di tempo … ma attualmente i social hanno grandi potenzialità comunicative.
I social media ti danno la possibilità di avere un interazione con i tuoi potenziali clienti, una forma di comunicazione molto più interattiva rispetto a quella della carta stampata o televisiva. Il problema è che potrebbero circolare velocemente informazioni non corrette e che a volte verificare la fonte e la veridicità richiede qualche sforzo in più ma in fondo questo succede anche con la carta stampata o la tv.
- La fidelizzazione del cliente come ottenete questo importante obiettivo, considerato che il Gofri è un prodotto che va mangiato subito e avete un’attività mobile?
La fidelizzazione del cliente c’è, se fai il tuo lavoro con passione e nel rispetto del cliente. Noi amiamo il lavoro che facciamo i clienti lo capiscono e molti di essi pensiamo ci vogliano proprio bene. L’azienda tiene due canali per informare i propri clienti sugli spostamenti che vengono promossi sia sui social che sul sito come “Gofri tour”.
Abbiamo diversi clienti che vanno a cercare su internet dove siamo e ci vengono a trovare.
Per gli altri, avendo delle località ricorrenti, penso che siamo viste un po’ come il carrettino del gelato di una volta.
Siete giunte a un passaggio che comporta notevoli cambiamenti per il vostro business: un punto vendita stabile:
Era ormai da tempo che cercavamo una sede fissa per ampliare la nostra attività, era l’unica cosa che ci mancava come produttori di gofri a “tutto tondo”. Con il Gofri confezionato, la bottega mobile e il punto fisso, dove produrremo il Gofri fresco, riusciremo a coprire un po’ tutta la gamma di canali di vendita. La location trovata a Pinerolo (To) è interessante, inoltre è abbastanza vicina per permetterci una gestione agevole, in sei anni non ci siamo mai posti limiti quindi c’è la speranza di ampliare i punti fissi… vedremo.
Siamo sicuri che sentiremo il profumo dolce del Gofri arrivare lontano dal loro Piemonte
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