COME APRIRE UNA IAD (IMPRESA ALIMENTARE DOMESTICA) E VENDERE ONLINE?
Capita spesso che vengo contattato per sapere se sia possibile vendere prodotti fatti in casa.
La risposta è:
Sì è possibile farlo seguendo quello che sembra essere un “micro movimento” di imprese nate nelle mura domestiche.
Sia chiamano IAD (Impresa alimentare domestica) e si avvalgono di un regolamento europeo sul trattamento e conservazione di alimenti per fini commerciali.
IMPRESE ALIMENTARI DOMESTICHE: DEFINIZIONE, CONDIZIONI E NORMATIVE
La microimpresa domestica alimentare è una forma di impresa nel settore alimentare
Per avere dettagli si può fare riferimento al regolamentato dall’Unione Europea CE 852/2004, Allegato II, Capitolo III sull’igiene dei prodotti alimentari.
La normativa dice, in breve, che:
Si può produrre cibo fatto in casa purché vengano rispettate le normative igienico sanitarie, di tracciabilità e di confezionamento degli alimenti.
Il tutto per garantire la salubrità degli alimenti ed evitare che questi possano recare danni alla salute altrui.
Normative da prendere in riferimento per aprire un’ Impresa Alimentare Domestica:
- La normativa di riferimento per l’etichettatura alimentare è il Regolamento CE 1169/2011
- Tracciabilità degli alimenti; Regolamento CE 178/2002
- Regolamento CE 852/2004 Sono esclusi dall’attività di microimprenditoria domestica gli alimenti di origine animale (carne e prodotti a base di carne, selvaggina, latte e prodotti a base di latte, uova e ovo-prodotti, prodotti della pesca e derivati trasformati, molluschi bivalvi vivi, gelatina e collagene)
Non bisogna confondere l’attività di produzione con quella di ristorazione e somministrazione di cibo, neanche se fatto a domicilio.
Quindi la normativa NON è valida per chi voglia fare l’attività di Chef o cuoco a domicilio, né per attività di Social Food Sharing
Sono escluse dalle attività di microimprenditoria alimentare la ristorazione e l’attività di chef a domicilio.
Dove si può fare una micro impresa alimentare?
Le uniche regioni che, ad oggi, hanno già autorizzato la nascita di microimprese alimentari sono:
Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.
È consigliato rivolgersi alla propria ASL di competenza territoriale per avere maggiori chiarimenti sull’interpretazione della normativa.
Avviare una microimpresa domestica significa fare impresa, quindi:
La IAD è possibile che venga inquadrata fiscalmente e giuridicamente come un’impresa artigiana e pertanto soggetta alle disposizioni vigenti per l’imprenditoria artigianale.
Come avviare l’attività Impresa Alimentare Domestica:
– Identificare gli alimenti oggetto della produzione domestica
– Essere iscritti alla Camera di Commercio ed avere una Partita IVA
– Essere iscritti all’INPS
– Adempiere agli obblighi amministrativi e selezionare il regime contabile e fiscale in base alle proprie esigenze e al reddito che si pensa realizzare
– Adempiere gli obblighi igienico-sanitari e di sicurezza previsti per le attività artigianali nel settore alimentare (vedi approfondimento sotto).
– Presentare la SCIA, Segnalazione Certificata di Inizio Attività. Si tratta di una dichiarazione che consente alle imprese di iniziare, modificare o cessare un’attività produttiva senza attendere i tempi e l’esecuzione di verifiche e controlli preliminari da parte degli enti competenti. La SCIA deve essere presentata allo Sportello Unico delle Attività Produttive (SUAP) del Comune dove sarà svolta l’attività di microimpresa.Impresa alimentare domestica: attività principale o secondaria?
La differenza tra attività d’impresa alimentare domestica come lavoro principale o predominante e l’attività intesa come secondaria, essendo magari dipendente, sta nell’inquadramento dell’impresa.
Nel primo caso serve essere registrati come impresa artigiana, nel secondo caso si verrà comunque considerati imprenditori, ma senza necessità di iscrizione all’Albo degli artigiani.
L’associazione Cucina Nostra, ad oggi è quella che per prima si è mossa per offrire supporto e servizi agli associati, offre servizi di orientamento e formazione per affrontare i passaggi burocratico-amministrativi per l’avvio della microimpresa e per gestire l’attività produttiva.
Tratto da: http://shop.giallozafferano.it/articoli/microimpresa-domestica
COME FARE MARKETING PER QUESTA ATTIVITÀ ALIMENTARE
Se hai deciso di investire in un’impresa alimentare domestica e quindi vuoi guadagnare da questa professione è necessario che non trascuri l’aspetto di marketing, perché come anticipato sopra, sei un’impresa, e come tale devi ragionare.
Cosa ti consiglio di fare, procedendo per step:
Analisi del mercato local
Se inizi un’impresa alimentare domestica il tuo raggio d’azione, almeno all’inizio della tua impresa, sarà local, per cui deve prima capire chi sono i tuoi concorrenti diretti ed indiretti.
Conoscere i prezzi di mercato, stabilire quali siano gli elementi che possano distinguerti.
Esempio: Vuoi produrre e vendere dolci e torte fatte in casa?
Ipotizziamo che sia un’ottima pasticcera e sai fare delle torte al cioccolato buonissime.
Costruzione dell’identità
È importante che costruisca la tua identità partendo da un’analisi dei tuoi punti di forza:
L’identità si costruisce con:
- La scelta di un naming efficace per chi deve ricordarlo e deve associarlo a ciò che tu produci
- Una comunicazione pertinente al tuo focus d’impresa
- Attraverso segni grafici che facilitano l’associazione di idee per ciò che vuoi essere ricordato e conosciuto
Esempio: Se tutti ti identificano per nome e cognome, non hai costruito un’identità d’impresa, ma hai associato la tua identità di persona alla tua impresa.
Non è sbagliato, ma non è il massimo dell’efficacia.
Se sai fare la pasta fatta in casa, allora servirà scegliere un nome che rappresenti il “prodotto pasta” con la tua arte di produrla meglio degli altri.
La Pastaia, ad esempio, potrebbe essere un nome che indica ciò che fai e rimanda ad una natura “artigianale” di farla in casa.
Aspetto grafico
La tua identità deve essere rafforzata da un visual accattivante, riconoscibile e versatile nella produzione di stampa promozionale.
Quando inizierai a vendere le tue prime produzioni alimentari fatte in casa, dovrai anche raccontare un po’ della tua scelta, fa capire la tua passione per la cucina e quindi diventare un punto di riferimento per la tua nicchia.
In questo processo di divulgazione e promozione avrai necessità di packaging, biglietti da vista e materiale promozionale accattivante e che dimostra serie intenzioni di lavorare con cura in questo settore.
Promozione Online
Promuoversi anche attraverso il web diventa una metodologia da seguire con cura per affiliare i tuoi clienti e mostrare ad altri cosa produci. Metterci la faccia online significa far vedere la tua natura d’impresa artigianale e, anche se micro, attuale.
La presentazione della tua impresa online richiede differenti passaggi, ma sicuramente non dovrà mancare:
- Un mini sito di presentazione, per mostrare la tua natura d’impresa
- Una pagina Facebook, perché il tuo pubblico local senza dubbio lo utilizza costantemente
- Utilizzare dei marketplace per la vendita, ho scoperto alcuni che ti elenco di seguito:
- http://mamau.it/
- http://www.mychefhome.com/
marta
8 anni fa | 5-10-2016
Salve volevo sapere qualcosa in Più rigurdo leggi e permessi..io vorrei fare un laboratorio cioè su commissione realizzare torte decorate..cake design..e al max dei buffet di dolci o salati ma tipo rosticceria…vivo in valle d’aosta.