Vendita Alimentari all’ingrosso Online
Chi ha un’impresa alimentare all’ ingrosso, oggi, si trova a dover competere con delle “entità informatiche” tipo Amazon o Alibaba e deve decidere se farsi “mangiare” o se provare a trovare una propria strada online.
Leggi: Come vendere alimentari su Amazon
Premesso che il web è un contesto altamente dinamico e speculativo (purtroppo oggi è così che va definito il web), è bene anche palesare che se oggi vuoi vendere alimentari all’ ingrosso online NON hai tantissima concorrenza, perché tutti, compreso Amazon, stanno tentando di arrivare al cliente del supermercato. Quello che fa la spesa al dettaglio e che cerca prodotti da scaffale.
Sì, certo le persone che comprano alimentari online, oggi, cercano i prodotti più difficili da trovare nella distribuzione locale, ma se dobbiamo essere onesti, il vero tesoro sta nel marketing B2b in questo settore. Dove vengono movimentati milioni di euro in merce.
Dove gli accordi vengono ancora fatti tramite fax, dove spesso si continua a fornirsi da un grossista solo perché è difficile cambiare fornitore che dia le stesse garanzie.
Allora la mia idea è che proprio questo è ciò verso cui bisognerebbe puntare, se l’ingrosso della frutta riesce a sbarcare online (Leggi: Vendere frutta all’ingrosso tramite il web) perché non possono farlo in grossisti di altri prodotti?
Quanto costa vendere alimentari all’ ingrosso online?
Lo so, che la prima domanda che ti poni è: Ma quanto costa?
La risposta è che per vendere alimentari all’ingrosso tramite il web è un processo che deve tenere conto NON solo del mero sito web, che diventa un’interfaccia digitale d’acquisto, ma di tutti i processi interni, di gestione ed evasione degli ordini che deve essere altamente efficiente per diventare un modello per cui vale la pena investire.
Altrimenti, fare un sito web per il tuo ingrosso alimentare servirà a poco, anche riuscendo a piazzarti bene sui motori di ricerca, non sarà sufficiente per ottenere contratti, soprattutto nel mercato italiano. Avresti qualche possibilità in più, forse, se riuscissi a piazzarti per dei contenuti a livello internazionale. Ma questo è un altro discorso.
Vedi sotto la differenza tra come cercano in Italia e come cercano fuori dall’Italia. Dal modo in cui le persone cercano online si può intuire la tipologia di offerta e di informazione che le persone vogliono.
Stima costi per conquistare un posizionamento commerciale online rilevante
Un progetto per diventare autorevole come grossista alimentare online può costare non meno di 70.000€ nel primo anno, tra progettazione, sviluppo, caricamento prodotti, pubblicità + costi di software gestionali performanti, sistemi di pagamento automatizzati, gestione logistica.
Chi compra alimentari all’ingrosso online?
Questo tema è quello più interessante, perché da un lato esiste una filiera commerciale consolidata, di grossisti e distributori al dettaglio, dall’altra c’è sempre più la necessità, da parte degli acquirenti finali, di ridurre i costi di filiera ed aggregare gli acquisti al fine di risparmiare.
I gruppi di acquisto, sono un fenomeno non nuovo, e che grazie al web ha visto nascere diverse forme e modelli di acquisto in rete. Ad oggi, nel settore alimentare esiste una rete poco strutturata di acquirenti di cibo online, ma a mio avviso questo è dovuto da una mancanza di vera offerta chiara e semplice per chi compra.
L’idea, forse quella più banale è quella di iniziare a promuovere la cultura dei reseller come persone che si prendono l’incarico di coinvolgere altri e partecipare all’acquisto dei prodotti risparmiando.
Il reseller è colui che deve avere la disponibilità di uno spazio di stoccaggio che faciliti lo spaccio dei prodotti alimentari sul territorio.
Il reseller di zona diventa procacciatore di nuovi “associati” alla rete di distribuzione locale, in cambio di un beneficio economico. Il vantaggio degli associati è quello adottato già da diversi circuiti di cashback, dove le persone che acquistano in maniera continuativa da un circuito di produttori ottengono dei buoni sconto sugli acquisti successivi.
Altro modello interessante, è quello invece di spingere le persone ad organizzarsi ad un acquisto di gruppo stimolando la partecipazione al raggiungimento di un obiettivo di sconto condiviso.
Questo modello è utilizzato da alcuni portali di vendita in stock, dove la merce viene evasa solo al raggiungimento di un minino di acquisti.
Esempio:
Se ho uno stock di parmigiano reggiano.
L’offerta è di 17€ al kg solo al raggiungimento di 1.000 pz da 1kg
Il sistema incentiva le persone a coinvolgerne altre all’acquisto al fine di godere del prezzo favorevole.
In questo caso non esiste più la figura del reseller che guadagna dall’affiliazione di altri alla rete, ma tutti, in maniera individuale sono interessati a coinvolgere altri al fine di ottenere il prezzo obiettivo stabilito dal grossista alimentare.
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