Come cambia la scelta del locale dove mangiare ai tempi del web?
A quanti sarà capitato di chiedere consigli agli amici per scegliere il ristorante dove portare a cena la potenziale conquista? Ed una volta che conquista è stata fatta a quanti è capitato di fare il primo viaggio a Venezia e chiedere al gondoliere il posto più romantico dove mangiare (e magari ritrovarsi in una oscura bettola per colpa del gondoliere “compiacente” con l’oste!)?
Credo a molti….mentre spero a pochi per l’ultimo caso!
Ed oggi invece cosa succede? Chi è il nostro fidatissimo consigliere? Il web ovviamente!
Allora via con i pomeriggi a leggere recensioni in rete o girare per le città sconosciute con smartphone alla mano per scegliere dove mangiare, fidandoci del post della cerchia di “profani” critici gastronomici su Trip Advisor ed uso il termine “profano” per la differenza sostanziale tra i critici professionisti di Gambero Rosso.
Lontani dalla rigidità delle guide gastronomiche classiche, figli della democratizzazione della critica gastronomica che il web ha permesso, foddies e foodblogger sono sempre più presenti in rete con le proprie opinioni e pareri personali sui ristoranti (ed è proprio su questo punto che i professionisti alzano la voce perché mancano dell’ “autorevolezza” che appartiene al recensore di una guida stellata).
Il successo dei siti gastronomici è dovuto all’immediatezza con cui si arriva all’informazione generate dagli utenti sul ristorante mentre le guide nascono dopo un lavoro di un anno intero e mgari nel frattempo è cambiato il cuoco!
La lista di questi è davvero lunga. Andiamo dai più famosi 2Spaghi e Trip Advisor o Restopolis. Quest’ultimo è un vero e proprio social network attivo su Roma e Milano su cui caricare le foto delle proprie visite e condividerle e che inoltre offre un sicuro servizio di prenotazione. Poi ci sono i blog che non si limitano solo a recensire ma sono calati in un contesto più emozionale e partecipativo, dove il pasto consumato diventa il protagonista di un racconto di vita.
Naturalmente per chi nasce ora è necessario differenziarsi come sostiene Stefano Bonilli in un’intervista apparsa sul numero di dicembre de “La Cucina Italiana”( tanto per restare nell’ambito di commenti e riviste “autorevoli” ndr). Il fondatore del blog il Papero Giallo sostiene che
la credibilità del lavoro del critico 2.0 è data dalla continuità del suo lavoro a cui seguirà la valutazione del pubblico sulla veridicità di quanto letto.
Noi con la nostra sezione Assaggi 2.0 non vogliamo limitarci alla critica gastronomica .
Andremo ad analizzare anche la comunicazione, il modo con cui il nostro ristoratore ci permetterà di creare una relazione che non finisca con l’ammazzacaffè ed un conto che si spera non sia salato.
Analizzeremo la presenza sul web, studieremo i migliori casi di utilizzo del marketing e daremo consigli.
Perché non basta solo mangiare, no?
Segui la rubrica Assaggi 2.0 – Locali dove mangiare
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