Fonte foto pricipale.
Molti di voi forse lo sapranno già, ma per tanti (come per me fino a poco tempo fa) l’argomento è del tutto nuovo. Se sino ad oggi delle piante di vite mangiavamo solo il frutto, sappiate che dell’uva, è possibile mangiare anche le foglie!
In giro per il mondo le troviamo con il nome di “Tokat, Dolmades, Sarmì, Vietnamite loup”. Differenti denominazioni che indicano piatti con un identico ingrediente di base: le Foglie di Vite.
Vengono consumate in vari modi ma il più diffuso pare essere l’involtino ripieno di riso, carne e spezie (famosi sono i Sarmì Bulgari serviti a Natale e Capodanno e i primaverili involtini Albanesi). Nel campo gastronomico le foglie si possono utilizzare fresche, quando il periodo le rende disponibili e soprattutto se si è certi della loro provenienza. Devono infatti essere state colte da una pianta che non sia stata trattata con sostanze anticrittogamiche. Diversamente, per garantire la loro disponibilità tutto l’anno vengono salate e predisposte all’interno di contenitori in una soluzione di salamoia, già scottate e pronte per essere farcite ed infornate.
Con le foglie si avvolgono anche tomini, caprini (come in trentino), quaglie, carne, funghi, pesce e moltissimi altri alimenti.
Sono utilizzate principalmente in Medio Oriente, dove costituiscono uno degli alimenti base dell’alimentazione quotidiana, ma le troviamo anche in Grecia, Turchia, Bulgaria, Moldavia, Romania, Albania, Macedonia…per la preparazione di diversi piatti tipici.
Da recenti indagini, inoltre, è emerso che anche a livello nazionale alcune riviste di cucina e vari blog propongono ricette a base di Foglie di Vite, restando prevalente la versione degli involtini.
Già nel 2009, Giada nel suo blog “FiordiLatte”, scriveva:
“Qualche tempo fa parlando di cucina con la mia vicina mi ha raccontato di aver fatto degli involtini di riso con le foglie di vite e la cosa mi ha incuriosita non poco. Sono facilissimi da preparare e nonostante ne dubitassi, il ripieno non scivola via. Le foglie di vite sembrano fatte apposta per essere farcite. Potete poi scegliere se mangiare solo il ripieno o no: a me sono piaciute, anche perché il sapore è davvero delicato. Scottandole in acqua e limone conferiscono una nota acidula al piatto. In ogni caso è un modo davvero carino per presentare il riso, la carne o qualsiasi ripieno vogliate.”
Ed ancora, la nostra amica Chiara Brandi nel suo blog “Forchettinagiramondo”, dopo il suo viaggio in Grecia dove ha potuto provare “i gustosissimi Dolmadakia” , ci racconta della sua esperienza al rientro a casa nella preparazione dei “suoi involtini” di Foglie di Vite:
“Ciascuno ha un po’ la sua ricetta: chi li arricchisce con pinoli ed uvetta, chi li cuoce con salsa, chi senza. A me, piacciono nella versione più semplice, solo con menta fresca, prezzemolo ed un po’ di carne. Piatto leggero ma gustoso, perfetto anche per un aperitivo insolito e per una cena estiva in giardino […] Un modo per sentire la Grecia meno lontana…pur rimanendo a casa!”
L’idea di introdurre questo cibo nella nostra alimentazione è dunque a mio avviso un’ipotesi non del tutto surreale!Di certo non possiamo definirci in toto un popolo di “Early Adopters”, restando spesso legati alle nostre tradizioni, ma certamente siamo aperti ad innovazioni in campo culinario.
Pensiamo a tutti quei cibi estranei alle nostre abitudini alimentari che abbiamo “adottato” inserendoli nella nostra alimentazione. Si pensi al grande consumo in Italia di “Sushi e Sashimi”, del tutto lontani fino a pochi anni fa dai nostri consumi e gusti alimentari.
Tra l’altro, non di poco conto le proprietà nutrizionali legate a questo prodotto ricco di Antociani (un tipo di flavonoidi), Vitamina A, E, C, K, Magnesio e Tannini, dalle capacità stimolanti la vascolarizzazione, con proprietà vasoattive e vaso protettive. E’ riscontrata inoltre anche la presenza di sostanze enzimatiche in grado di stimolare la secrezione biliare. Un alimento nuovo e per lo meno rassicurante dal punto di vista qualitativo/nutrizionale, che potremmo introdurre nella nostra dieta mediterranea.
Al momento però le foglie di vite confezionate presenti sul mercato sono solo di origine estera. In Italia la produzione è ancora in fase sperimentale. Un gruppo di esperti ed appassionati sta infatti portando avanti gli sviluppi del progetto di produzione di “Foglie di Vite”, avviato dal Direttore ICE Bari Dott. Giuseppe Lamacchia, al fine di individuare le metodologie ottimali per la loro produzione.
Un nuovo ingrediente dunque per preparare piatti innovativi, una nuova attività per la nostra agricoltura, potenzialmente in grado di darle un nuovo slancio, e sopratutto l’utilizzo di un prodotto oggi considerato “di scarto” da una pianta che, come dire, ci dà sia frutta che verdura!
Che ne pensate? Spero con questa notizia di avervi incuriosito tanto è accaduto a me quando l’ho scoperta!
Noi continueremo a seguirne gli sviluppi e se vorrete restare aggiornati… continuate a seguirmi e a diffondere la notizia!
liana
11 anni fa | 3-12-2012
ho letto che le foglie della vite sono commestibili e buone x involtini vorrei sapere se x i diabetici fanno bene.GRAZIE