Se hai un e-commerce alimentare o vorresti avviare una tua attività per vendere prodotti tipici online, allora può tornarti utile leggere questo mio consiglio pratico;
Sono Daniele Vinci, il creatore di questo spazio online e di professione sono Project Manager di progetti digitali ed e-commerce. Comunikafood è un progetto editoriale personale che mi permette di raccontare ad imprenditori o produttori come te, quali sono i punti importanti su cui vale la pena soffermarsi prima di fare un investimento per avviare un progetto commerciale e vendere alimentari online.
E-commerce Alimentare: Cosa Serve per Iniziare?
Il passaggio chiave è che per vendere alimentari online serve una metodologia e NON un sito e-commerce di proprietà.
Si può vendere prodotti alimentari anche senza un sito web di proprietà con un carrello digitale.
Vedi esempio di chi vende cialde caffè solo su Ebay e Amazon
Questo è importante da comprendere perché NON è il sito bello che ti fa vendere, spesso chi investe nel progetto e-commerce dedica molte risorse in questa fase di startup, perdendo tempo nel design, nella scelta dei colori, nelle funzionalità di automazione delle e-mail, ma poi, una volta online, non sa come procedere e inizia ad investire, prima in campagne pubblicitarie su Facebook, perché è molto semplice da utilizzare e si ha la percezione di essere in mezzo ad una piazza dove ci sono persone in ascolto, poi passano maldestramente su Adwords ed infine, quando non ce la fanno più iniziamo a cercare soluzioni magiche, tra cui acquisto di data base a cui inviare e-mail, invio tester a blogger improvvisati di cui non si ha modo di valutarne la resa, etc.
Questo modo di procedere è naturale, perché abbiamo la necessità di sentirci “pronti e belli” fin dalla prima uscita. Se questo concetto è valido per un’attività commerciale fisica, per un progetto di vendita alimentari online non funziona allo stesso modo.
È chiaro che se NON abbiamo problemi finanziari, sarei il primo a consigliare da subito la migliore agenzia di web design, il miglior studio grafico per la visual identity, la migliore agenzia per sviluppare la struttura e-commerce, acquisterei da subito i migliori software per automation marketing etc.
Ma è verosimile che chi vuole avviare un e-commerce alimentare lo faccia con delle risorse limitate da investire nel progetto, o perché ha usufruito di un bando per lo sviluppo e-commerce, o perché ha deciso di investire con risorse proprie.
Per questo motivo, il mio suggerimento è quello di iniziare per test di vendita, anche senza un sito e-commerce di proprietà. Ti basta un sito web “senza carrello digitale”. Puoi usare diversi strumenti che facilitano l’acquisto online, banalmente utilizzando Ebay, Pulsante Paypal, Contact form per informazioni commerciali.
Se già lo hai è certamente meglio, ma non è la cosa indispensabile dal primo momento. Lo sarà nel momento in cui avendo fatto dei test di vendita, si sono analizzati i numeri e definito su quali prodotti è meglio investire, se è sufficiente un pulsante d’acquisto di Paypal o se è importante strutturare un’architettura e-commerce. Ti accorgerai come per alcuni prodotti il contatto avverrà direttamente sulla chat di facebook, perché ormai le persone sono abituate a “contrattare” tramite chat, soprattutto se hai una attività fisica.
Tipologia di Prodotti che si Vendono Meglio
Ti suggerisco questo modello di azione perché l’ho testato, esistono dei prodotti alimentari che si vendono da subito, vedi agrumi, arance online, miele e ci sono prodotti che necessitano di un percorso d’acquisto più strutturato.
La differenza che ho riscontrato tra i 2 gruppi di prodotti è che i primi rappresentano meglio l’idea d’acquisto “dal produttore”, nel secondo gruppo ci sono maggiori possibilità di confronto sia online, ma anche con l’acquisto al supermercato. Un caso emblematico è quello della vendita di vino online.
Si tratta di un mercato online pazzesco (leggi anche L’enoteca online che fattura 50 milioni l’anno), ma le ricerche di prodotto sono per la maggioranza generiche e ci si affida di più al servizio e NON al prodotto.
Chi cerca di acquistare vino online lo fa principalmente per categorie di prodotto, e solo una piccola percentuale cerca il prodotto ricordando il nome dell’etichetta, a meno che non l’abbia sotto mano o ne sia un vero e proprio amante del prodotto stesso.
La caratteristica dell’acquirente di vino online è che una volta che trova un servizio adatto alle sue esigenze tende a NON cambiare fornitore. Ci sono siti che vendono vino online che hanno acquisito clienti nei primi anni 2000 ed ancora oggi godono dei clienti acquisiti, pur non avendo rinnovato o migliorato il sito, pur NON comparando quasi mai in serp, se non per il nome del loro dominio. Sicuramente non fattureranno milioni di euro, ma è anche vero che il loro investimento online, attualmente, è pari a zero, per cui anche se solo fatturassero 100.000€ sono tutti in entrata.
Su quali prodotti alimentari puntare per la vendita online
Arrivati a questo punto, ti suggerisco i prodotti su cui puntare se vuoi vendere online:
Per chi ha un’attività fisica
Se hai un’attività alimentare fisica, puoi scegliere di vendere anche prodotti tipici.
Prodotti tipici
Prodotti tipici siciliani è una ricerca fatta mediamente 1.900 volte al mese + tutte le correlazioni si può arrivare a 20.000 ricerche mensili.
La mia esperienza sul tema dice che avere una gastronomia o un punto vendita locale aiuta alla vendita online. Perché le persone hanno maggiore fiducia all’acquisto, possono passare a comprare direttamente sul posto. Vale anche se hai un’attività ambulante. Anzi, ho proprio avuto un ottimo riscontro in tal senso.
Con un budget pubblicitario di 500€/mese si possono ottenere dai 1.000 ai 3.000 visitatori (persone che vedono ed interagiscono con la tua offerta). E acquisire da 10 a 30 contatti al mese su cui fare remarketing. Il tasso di conversione a vendita è mediamente del 3% sui contatti acquisiti. La stima di vendita media è di 80€ ad acquisto e la ripetitività media d’acquisto per questa tipologia di prodotti è, in media, di 3 volte per cliente.
Quindi, ogni singolo cliente spenderà circa 240€ sul tuo e-commerce. Per rendere profittevole la vendita sarebbe necessario che tu sia il diretto produttore, o che abbia un ampio margine sulla vendita, che sappia curare bene le relazioni e la comunicazione durante il processo di acquisizione e fornitura.
Nduja
Se sei solo un distributore di prodotti tipici, ti suggerisco di concentrarti sui prodotti con maggiore trend online. Un esempio su tutti:
Il prodotto Nduja viene cercato 135.000 volte al mese in tutto il mondo.
La maggioranza di queste ricerche è solo di carattere informativo, ricerca di immagini del prodotto o semplice curiosità. Ma sfruttando questa informazione si può fare un ottimo lavoro di retargeting.
Ti spiego in breve:
Se utilizzi Google Ads, ti compri lo spazio per essere presente rispetto a questa ricerca “generica”. Le persone che passano dal tuo sito vengono tracciate e su di loro puoi adottare una strategia di retargeting. Significa che imposterai delle campagne prendendo il “profilo tipo” delle persone che sono arrivate sul sito per una ricerca esplicita e lo userai per mostrare la tua inserzione a persone con le stesse caratteristiche. Ciò significa che potrai raggiungere persone che NON sono passate dal tuo sito, ma che avendo in comune l’interesse verso il prodotto nduja o prodotti simili, allora saranno in target con la tua comunicazione.
Con un budget di 500€/mese potrai ottenere dalle 1.500 alle 3.500 visite profilate. Su queste servirà adottare una comunicazione che faciliti la prova prodotto. Quanto ti costa inviare una porzione di prodotto? Sicuramente la prova assaggio è il miglior modo per farsi apprezzare come fornitore.
Per i prodotti tipici calabresi (non chiedetemi il motivo, forse per una forte appartenenza e legame al territorio) la spesa media è di 130€ e la ripetizione d’acquisto, in media, è di 5 volte nel ciclo d’acquisto per singolo cliente.
Se si ha una gastronomia, anche ambulante, adottare queste tecniche di promozione può generare interessanti risvolti.
Macelleria online
Un trend che mi sento di suggeriti è quello delle macellerie online.
Sta crescendo l’interesse di amanti della carne rossa che vanno alla ricerca dei migliori formati di carne online. Per questa tipologia di prodotto di vendita online c’è una caratteristica molto interessante, è il fatto che chi cerca di acquistare carne online, spesso, lo fa per eventi e quindi gli ordini possono essere molto alti in termini di numero di pezzi.
Una volta, per conto di una macelleria che era anche produttore, ho ricevuto un ordine di carne (bistecche) per 50 persone. Generalmente, la media è di ordini per 300€. Il ciclo d’acquisto è, in media, alle 2 volte per cliente. A mio avviso il trend del ciclo d’acquisto potrebbe aumentare con una macelleria che offre servizio local e punti sui preparati di carne, anche cucinati, puntando sul servizio e sul packaging come strumento ideale per consumare il pasto senza sporcare nient’altro. Ci siamo capiti perché è importante questo ultimo punto, no?
Un ottimo rendimento lo hanno anche i liquori, soprattutto quelli selezionati per amanti del prodotto. Serve però una conoscenza approfondita e saper lavorare molto bene nella comunicazione emozionale attraverso i vari strumenti utilizzati. Chi scegli di comprare un liquore online NON lo fa per un’occasione speciale, ma perché sa cosa vuole comprare e lo maggiormente cercando per nome prodotto.
Farina online
Infine, esistono prodotti dove l’acquirente finale non è il privato, ma un rivenditore, un’attività di ristorazione. È il caso di chi, ad esempio vende farina online.
La farina online è uno di quei prodotti commerciali che può interessare anche ad un panettiere, un ristorante, uno chef, una piccola bottega alimentare. Ci sono infatti farine “speciali”, fatte di grani antichi, quelle macinate a pietra, ci sono farine per celiaci fatte NON con grano, ma con altre tipologie di prodotto come ceci, farine di lenticchie etc.
Di fatto la ricerca di farine online rappresenta un volume commerciale di ricerche pari a circa 3.000 ricerche mensili profilate sulla ricerca online.
Significa che ci sono circa 40.000 acquirenti l’anno che cercano di comprare farine online. Tra questi non ci sono solo privati, ma anche acquirenti commerciali.
Se sei arrivato a leggere fino a qui spero che di averti dato degli spunti di riflessione utili.
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