Questo articolo nasce da una richiesta sempre più frequente che mi viene fatta, pur se fatta con domande diverse, la necessità è sempre la stessa:
- Voglio un sito e-commerce per vendere il mio olio online
- Voglio un sito e-commerce per vendere prodotti tipici online
- Quanto costa un sito e-commerce per vendere vino online?
- Voglio vendere prodotti bio online, come devo fare?
- Vorrei fare un e-commerce per vendere prodotti alla canapa, come inizio?
A tutte queste domande frequenti, purtroppo, la soluzione proposta come risposta è spesso poco sostenibile per la maggioranza della aziende agricole, dei “neo” imprenditori che vogliono investire nella vendita dell’olio evo, dei prodotti tipici o che hanno deciso di sviluppare una startup innovativa per vendere alimentari di nicchia online.
La difficoltà principale dello sviluppo commerciale è la mancanza di “ricerche online” per acquistare i prodotti alimentari online. A parte i casi in cui il prodotto è già conosciuto per altre ragioni, la vendita di cibo online rimane ancora un piccolo mercato su cui puntare. Diverso è, come leggerai sotto, trovare soluzioni trasversali per questo mercato.
Digital transformation: Avviare un e-commerce per vendere cibo online
La principale difficoltà di chi deve avviare un processo di digital transformation commerciale sta nel saper quantificare l’investimento adeguato alla propria impresa sulla struttura digitale.
Spesso si fa confusione perché si parte appunto dalla domanda sbagliata: Quanto costa un e-commerce?
La verità è che il costo più rilevante dell’e-commerce NON sta nella struttura web, ma nella costruzione efficiente dei processi, nella costruzione dei percorsi che portano alla scoperta dello shop online (anche attraverso punti vendita e comunicazione esterna al web).
L’e-commerce, quindi, non è assolutamente un “pacchetto” da comprare, un “prodotto” finito, ma un processo di sviluppo costante, che richiede competenze di gestione e di analisi avanzate per decidere in maniera decisiva la attività ed i costi da apportare per ottenere il massimo profitto.
Il massimo profitto, contrariamente a quanto si pensa, non sta nella singola vendita, ma nell’acquisizione di clienti fidelizzati che comprano nel tempo e convincono spontaneamente altre persone e comprare da te. Leggi come calcolare il ROI per un e-commerce.
Quale piattaforma e-commerce scegliere
Fatta questa doverosa e noiosa premessa, passiamo ai fatti: A te interessa sapere come devi procedere in maniera efficiente senza rimanere impantanato nel processo di sviluppo che richiede competenze, anche tecniche, per comprendere i tecnici.
I danni peggiori che ho visto sono generati, appunto, dalla superficialità nel valutare il processo di startup, passando magari da un consulente che possa suggerire quale possa essere la soluzione più adatta alla propria realtà di partenza.
E-commerce: Vuoi sapere il primo passo falso?
Farsi sviluppare un e-commerce senza essere seguito da un consulente, perché spesso si sceglie solo in base al “quanto costa fare un sito?”
Non voglio portare acqua mio mulino, se può servire per conferma, io lavoro con web agency che propongono soluzioni e-commerce. Proprio per questo motivo, nel tempo, ho compreso quale sia il principale limite di chi si approccia al mondo e-commerce senza avere competenze di sviluppo progetti online.
Nella migliore delle ipotesi ti ritroverai in mano con una struttura e-commerce fatta “montando” un template di Magento o un template di WordPress o un template di Prestashop o Drupal o, peggio, ancora sarai legato mani e piedi da un CMS di proprietà della web agency.
La questione NON è se Magento è meglio di WordPress e viceversa (per qualsiasi piattaforma soprascritta), ma nell’aver investito soldi in un qualcosa di cui non sia ha la minima idea di come si debba “guidare” se non cercare di rattoppare errori fatti in precedenza.
La questione principale da affrontare è: Quali sono le disponibilità finanziarie per affrontare questa traversata in mare aperto?
Eh, già, si torna sempre lì, inutile che sbuffi e che fingi di darmi cifre senza logica, perché tutto parte da lì.
Se tu hai 10.000€ per iniziare (costi di avvio impresa a parte) e ti fai suggerire di installare Magento e per risparmiare lo fai installare con 2.000€ (e già ti sembra di aver speso come se avessi comprato una casa in centro a Milano) è chiaro che il tuo progetto sarà fallimentare. Fermati! Non buttare quei soldi, non andrai da nessuna parte.
Se tu hai 10.000€ e lo dichiari in maniera trasparente ad un consulente PRIMA ancora di comprare un dominio web, allora il consulente dovrebbe consigliarti quale sia la soluzione più adatta, tra cui anche quella di “lasciar perdere” se oltre alla base finanziaria mancano anche tutta un’altra serie di condizioni per iniziare.
Almeno, io faccio così, sconsiglio di avviare un’attività commerciale se non ci sono le basi per cominciare. Io non vendo siti web, non ho interesse a proporre soluzioni che non stanno in piedi. Propongo di affidare i lavori alla mia squadra, solo se non hanno già dei loro riferimenti. In quel caso sono disponibile a seguire i lavori dall’esterno.
Negozio alimentare online: Come iniziare con 10.000€?
Premesso che 10.000€ sono un budget con cui puoi fare veramente poco, se hai intenzione di sviluppare un’azienda, ma è giusto anche che ti offra una visione di cosa è possibile fare con questo budget e come sfruttarlo al meglio.
La prima ipotesi è che la tua attività sia quella di “segnalare” degli acquisti e guadagnare dalla vendita con il modello delle affiliazioni. In termini di sviluppo il costo sarebbe investito principalmente nei contenuti da promuovere.
Per farlo ci sono diversi sistemi, tra questi sicuramente il più conosciuto è quello di scalare le varie serps e ottenere traffico referenziato dai motori di ricerca. Oggi, però, questo modello è costoso, richiede risorse importanti per ottenere del traffico realmente soddisfacente e funzionale a generare guadagni rilevanti con le affiliazioni.
In tal senso, i prodotti su cui potresti guadagnare di più con le affiliazioni nel settore alimentare, sono gli integratori alimentari (Vedi affiliazione Energyfood), prodotti naturali (Vedi affiliazione Sorgentenatura) o nicchie alimentari (Affiliazione Cibocrudo) o ancor meglio affiliazione con i prodotti caricati su Amazon (Vedi ad esempio categoria vino).
Se vuoi una dritta su quali contenuti investire oggi, prima degli altri, ti suggerisco di puntare su argomenti che offrono delle soluzioni ad un problema, possono essere legati al tema della dieta alimentare, come anche alle ricorrenze, vedi esempi dei cesti natalizi,
Vendere online con e-commerce: Come iniziare in maniera “smart”
Non esiste una soluzione standard, ma ritengo utile segnalare che esistono delle soluzioni tecniche realizzate apposta per soddisfare il bisogno di persone che non vogliono perdere tempo nella tecnologia e vogliono concentrarsi sullo sviluppo del business e investire di più in strategia e marketing.
No, non sto dicendo affatto che avere una struttura web propria, custom e performante sia obsoleto, dico semplicemente che spesso non è questa la priorità per sviluppare un progetto commerciale online.
Come spiego anche nel video di seguito, per vendere online basterebbe anche un centralino telefonico o una chat.
Soluzioni e-commerce “flessibili”: Esempio Storeden per vendere vino online o prodotti di nicchia
Rispetto alle soluzioni che possono essere utili, segnalo un realtà italiana che si chiama Storeden
Nel video una storia raccontata da chi produce prosecco
Rispetto alla piattaforma Storeden ci sono delle funzionalità che tornano utili alle imprese che decidono di investire online “decentralizzando” lo sviluppo IT, utilizzando appunto soluzioni Saas come Storeden, tra queste la possibilità di avere un marketplace che permette di aggregare i prodotti presenti all’interno dei singoli stores, la sincronizzazione per vendere anche su Amazon, Ebay e integrarlo in una pagina Facebook.
Ci sono funzionalità di semi automazione come il recupero di carrelli abbandonati (nel piano Business) che ritengo molto importante per chi ha un e-commerce oggi. Leggi altre caratteristiche sul loro sito web.
Si tratta di una soluzione sia per chi è in fase di startup, sia per chi trova funzionale la struttura offerta online come soluzione integrata e vuole dedicarsi pienamente al progetto, affidando un budget sostenibile alla piattaforma tecnologica e concentrandosi pienamente al marketing ed alla logistica (altro punto critico del processo di vendita online). Quest’ultima potrebbe essere risolta utilizzando la logistica di Amazon (soprattutto per i Paesi esteri).
Come guadagnare vendendo vino e prodotti alimentari: Idee innovative
L’idea che tu possa trasformarti in un rivenditore di successo online è un’ipotesi molto remota, se non hai delle reali capacità di spesa nello sviluppo del progetto. Rivendere online prodotti di altri facendo magazzino è un’attività che richiederebbe dei margini di guadagno sicuramente superiori al mercato alimentare.
Se anche fossi bravo a rivendere, potresti riuscire ad ottenere un margine del 60% su alcuni prodotti, ma altre queste percentuali saresti fuori mercato. Per cui l’unico vero modello commerciale da seguire sarebbe quello molto più simile ad un supermarket e non ad un negozio di nicchia specializzato.
Se però costruisci la tua presenza online come un vero punto di riferimento nel suggerire delle soluzioni d’acquisto, allora il tuo modello di azione deve essere snello, veloce, devi concentrarti sul fornire informazioni utili per chi,a d esempio, soffre di intolleranze, ci vuole scegliere dei prodotti per cui serva avere una consulenza, pensa ai vini pregiati, ad oggi, esistono davvero pochi riferimenti online, oltre le rubriche dedicate al vino, di consulenti d’acquisto di etichette pregiate.
Ecco, tu potresti costruire il tuo business vendendo prodotti su cui il margine di guadagno è variabile in funzione della tua capacità mediatica, di saper tessere relazioni ed essere autorevole.
Per farlo, certamente dovresti puntare di più sulla costruzione della tua audience principalmente attraverso strumenti di comunicazione video, piattaforme di sharing come Medium, costruire una tua App mobile sfruttando un sistema di App Builder che ti permette di avere in poco tempo un app mobile nativa o progressiva con un costo sostenibile in abbonamento. (Se ti serve sapere come realizzare una app mobile con app builder, contattami per una consulenza).
Il tuo modello, quindi, sarà quello di costruire una community di appassionati intorno ad una categoria di prodotti.
Food Coop e modelli di aggregazione d’acquisto
Un processo di digital transformation rilevante, sono le community d’acquisto online, persone che si organizzano per selezionare ed acquistare in gruppo e/o costruire organizzazioni di mutuo aiuto per sostenere meglio i costi di gestione del magazzino (è appunto il caso del documentario Food Coop).
Progetti food online: Cosa manca oggi
Ad oggi, infatti, ho trovato online davvero pochi progetti che propongono un modello di acquisti di gruppo in maniera efficiente. Pensare alle persone e non alla struttura e-commerce. Dove concentrarvi sulle necessità.
Oggi c’è necessità di “ridurre” gli sprechi, perché non lavorare nel trovare una soluzione in tal senso?
La tecnologia è solo un mezzo per rendere più efficiente la soluzione.
Guarda un progetto davvero eccellente: Il Bosco di Ogigia
Vendere il vino di altri con un App
Ad esempio, conosci Vivino? (Vedi sito web) L’app mobile nasce offrendo una soluzione “semplice” per fornire informazioni sul vino scansionando l’etichetta della bottiglia. Bene, oggi questo progetto ha avuto finanziamenti per 20 milioni di dollari per crescere e svilupparsi. L’idea è quella che il sistema proposto da Vivino sia un modello di e-commerce trasversale che acquisisce lead e permette di acquistare attraverso un prodotto fisico, come la bottiglia di vino.
E-commerce food: Come muoversi e su quale servizio puntare
Se sei arrivato a leggere fin qui, ti sono grato, spero che fino adesso hai trovato degli spunti di riflessione utili, ma adesso arriva il bello di tutto, il gran finale, il suggerimento che può cambiarti la prospettiva se stai ipotizzando di iniziare a vendere online in questo mercato, ma non sei un produttore;
La soluzione che propongo è quella di sviluppare un progetto che punta ad integrarsi con i punti vendita, fornendo un sistema di affiliazione basata sul suggerimento d’acquisto di prodotti alimentari, vino ed olio di tuo interesse.
Le persone si trasformano in local “influencers”** e lo diventano solo se lo meritano grazie al riconoscimento della comunità locale. Questo sistema crea un modello di rete commerciale per affiliazione in un mercato come quello alimentare, governato dalla prossimità d’acquisto e dal passaparola dell’opportunità.
Questi “influencers” avranno il compito di raccogliere ordini di gruppo e assumere il ruolo di stoccare la merce acquistata da terzi. Il tutto può essere svolto attraverso sistemi di listing e notifiche push su cellulare. Le persone coinvolte avranno la possibilità di accettare o meno la proposta d’acquisto offerta dall’ “influencer” locale.
Per evitare sovrapposizioni territoriali, ogni influencer avrà un’esclusiva in relazione alla proporzione della popolazione, ma potrà avere dei collaboratori che potranno lavorare per conto suo.
In questo sistema, le aziende avranno la possibilità di inserirsi in località territoriale difficili da raggiungere e riconosceranno una commissione nel caso in cui il prodotto verrà fornito anche nei punti vendita attraverso la sua intermediazione o anche semplicemente per contatto diretto tra commerciate ed azienda. Pena esclusione dell’azienda dal circuito della piattaforma.
** persone che agiscono localmente aggregando la domanda di più persone affiliate a lui
Che ne pensi?
Credit foto: handmadecanadianmustards.foodpages.ca
BlogNewsItalia
7 anni fa | 24-2-2018
ottimo sito complimenti davvero per il risorse che offrite…