Arrivare a Nittardi è atterrare in un microcosmo dove passioni, profumi e colori si intrecciano per intessere con il territorio un intenso paesaggio.
Non per modo di dire, veramente ci si trova nel cuore del Chianti sia per collocazione geografica, tra Firenze e Siena, a pochi chilometri da Castellina in Chianti, sia per la storicità, infatti la prima documentazione scritta su Nittardi risale al 1183, e tanto per aggiungere, Michelangelo Buonarroti è stato il proprietraio più illustre della Fattoria.
Peter Femfert, tedesco e la moglie Stefania, veneziana, acquistarono Nittardi nel 1983, da allora ne hanno creato un luogo di relazioni, equilibrio dinamico, prodotto dall’interagire, dove si coniuga l’insistenza locale con una prospettiva internazionale che si rivebera in ogni aspetto.
Il vino di Nittardi non può prescidere da questa complessa identità, anzi come ci dice l’agronomo il Sig.
Giorgio Conte, ne è la sintesi. Ogni anno un numero limitato di bottiglie del chianti classico viene presentato con un’etichetta d’autore, realizzate dagli stessi artisti che hanno lasciato un segno del loro passaggio da questo pezzo di Toscana trasformata in galleria d’arte a cielo aperto. Le opere non prescindo dalla realtà paesaggistica umana e naturale tipica della zona, anzi si integrano e specificano il territorio.
Se già nel 1183 si parlava di questo luogo come Nectar Dei, da cui Nittardi certo che il nome crea delle aspettative considerevoli sul vino prodotto. Le condizioni climatiche e territoriali sono fondamentali, tuttavia non garantiscono un ottimo risultato.
Chi è che fa buono il vino?
“In aziende come questa Fattoria, dove i proprietari non sono presenti in maniera continuativa e l’enologo è un consulente, il lavoro di seguire il quotidianamente il vino è svolto da chi è presente in cantina e in vigna. L’affidabilità e la competenza di tutti diventano elementi di eccellenza imprescidibile per ottenere un prodotto di ottima qualità. In cantina si può solo tirare fuori le potenzialità che ci sono nel raccolto.
Mantenere un alto livello di qualità del vino non è facile, ci riusciamo e questa è una grande soddisfazione. – continua Giorgio Conte- Proprio quelle annate meno favorevoli presetano a volte dei risultati sorprendenti”.
La produzione è tipicamente chiantigiana con assoluta predominanza di uva sangiovese e cannaiolo il Chianti Classico (Casanuova di Nittardi) e Chianti Classico Riserva prodotta solo in annate di grande qualità . Dal 1996 sono stati impiantati dei nuovi vigneti in Maremma dove si producono due IGT, Nectar Dei e Ad Astra.
La commercializzazione avviene in larga maggioranza in Europa attraverso i tradizionali canali di distribuzione. Importante rimane il punto vendita in Fattoria, punto d’incontro privilegiato con il cliente finale.
“Essere piccoli produttori è una scelta etica- dice Leon, uno dei due figli di Peter e Stefania – che comporta anche uno sforzo di divulgazione, di far conoscere anche le tipicità”
Così il progetto di produrre tre monotipi di olio d’oliva nasce dalla volontà di far apprezzare i diversi tipi di oliva.
“È uno sforzo, ma l’unica via per chi è una piccola realtà: la qualità che non è solo del prodotto ma anche di relazione con il territorio e verso l’esterno, far conoscere e informare”
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