- Come faccio a vendere il mio olio extra vergine d’oliva sul web?
- Come faccio a vendere il mio vino buonissimo, ma sconosciuto, sul web?
Il mio vino è buono, anzi buonissimo … il mio olio, il mio vino .. .etc …
Queste sono le richieste che ricevo quasi giornalmente sulla mia casella e-mail.
Diciamoci la verità, sta arrivando l’onda lunga … quella che travolge tutti.
Un’onda creata da Mass Media, voci popolari, il figlio che smanetta sul web …
Era prevedibile, prima o poi, tutti dovranno attrezzarsi per essere online e non basterà SOLO essere presenti. Bisognerà prima di tutto sapere COME essere presenti.
Partiamo da due analisi di webmarketing sul mondo del vino e su quello dell’olio:
Come e quanto investono le aziende dell’olio sul web
Produttori di vino italiani sul web e in particolar modo sui Social Network
Chi pone domande del tipo:
Come faccio a vendere il mio “buonissimo” olio extra vergine sul web?
Molto probabilmente non ha idea di cosa sia realmente il web e di come poter costruire un’identità forte per il suo prodotto.
Si crede, per qualche strana ragione,che aprire un sito, inserire delle immagini del prodotto sia sufficiente per vendere online.
Se provi a spiegare che vendere olio, vino e altri prodotti enogastronomici online richiede investimenti proporzionali agli obiettivi da raggiungere allora cominciano a non seguirti più. Cominciano a balbettare qualcosa.
Fare impresa, offline come anche online, è una scommessa. Sappiatelo!
Non esistono formule magiche, Santoni del Web che vi faranno vendere di più con poco investimento.
Per vendere olio, vino, e prodotti enogastronomici in genere, online direi che si potrebbe cominciare con:
- Studiare bene le normative in materia, per vendere i prodotti alimentari online ci sono delle condizioni diverse che per vendere altro bene. Anche per le etichette alimentari.
- Creare un Naming, Logo, quindi un Brand. Se sei riconoscibile è meglio.
- Avere un sito, magari che sia e-commerce, semmai integrare piattaforme social-commerce tipo Blomming (Non sto facendo pubblicità anche perchè non mi pagano, maledetti) oppure WalkOnWine (idem con patate)
- Integrare un blog, magari aggiornarlo.
- Scrivere anche in Inglese, minimo. Se vuoi vendere di più devi affacciarti a vendere in nuovi mercati esteri. Occhio però ad alcune condizioni per il vino, ad esempio.
- Usare i Social Media, magari interagendo con gli altri anzichè fracassare le scatole con status promozionali. Per la pubblicità ci sono gli strumenti appositi.
- Usare la pubblicità, appunto, dicevamo … AdWords, Facebook Ads, Contest (leggere bene come fare un contest)
- Partecipare ad eventi e comunicare la propria presenza online.
- Essere trasparenti. Questa non è un’opzione è una condizione!
Quanto costa vendere prodotti alimentari online?
In attesa che Roberto Fumarola scriva il suo Guest post per noi, direi che i costi sono minori rispetto ad un investimento per l’apertura di un locale fisico.
No, non sto dicendo che è meglio o peggio o che è più facile o meno.
Sto dicendo, con conti fatti su carta, che aprire fisicamente un negozio alimentare costa di più che aprire un e-commerce per prodotti enogastronomici. Se invece si integra l’e-commerce ad un negozio fisico già esistente si può ragionare su delle economie di scala molto interessanti.
ALCUNI CONTI:
Per avviare un’impresa online per vendere Olio extravergine d’oliva devi considerare dei costi iniziali di struttura e promozione.
Generalmente i costi per un e-commerce basic, partono da 3.000€.
Promuovere online un e-commerce per vendere olio extravergine d’oliva significa tenere in considerazione una cifra base di 500/600€ al mese di Adwords, da incrementare in base agli obiettivi.
Esclusi i costi di packaging, materiale di comunicazione tradizionale e Data Entry.
La gestione dei Social, se affidata ad un freelance costa circa 500/600€ mese.
Costi di mantenimento sito web a partire da 500€/anno.
Se il Business online procede bene, questa potrebbe essere una previsione sostenibile:
Il primo anno andrai sotto con i costi, il secondo anno dovrai raggiungere il pareggio e dal terzo puoi pensare di cominciare a guadagnare.
Al di sotto di queste cifre si può comunque operare ma si allungano i tempi per raggiungere gli obiettivi.
Alla base di tutto ci sta sempre un aggiornamento costante su ciò che si sta facendo.
Avere un’attività online non richiede necessariamente di essere esperti informatici o professionisti del webmarketing. È indispensabile, però, capire quali sono le figure che possono interessare al proprio business. Cercare le persone più preparate, conoscere ragazzi giovani preparati che stanno crescendo ed investire su di loro.
Si può risparmiare sui costi di avviamento, facendosi fare un sito da un conoscente a cui si spunta il prezzo più basso.
Si può investire del proprio tempo in attività di blogging, conversazioni ed interazioni online, risparmiando circa 5k anno. Anche se l’affiancamanto di persone esperte darebbe una marcia in più al tutto. Formerei una persona da affiancare alle mie attività, risparmiando sul lungo periodo.
Quello su cui sconsiglio di risparmiare è l’investimento in SEO e attivazione di campagne Pay per Click.
Investire sul web varia al variare dei seguenti fattori:
- Obiettivi da raggiungere – Se vuoi guadagnare 100 dovrai investire adeguatamente per 100, se vorrai guadagnare 1000 dovrai investire in proporzione. Molti non capiscono la differenza, vogliono investire poco e guadagnare tanto e subito. Meglio provare con un gratta e vinci, avresti più possibilità!
- Capacità di spesa – Inutile indebitarsi fin da subito senza conoscere la reale fattibilità del business. Sarebbe ideale fare un’analisi personalizzata. Individuare fornitori, collaboratori, Buyers. Fare un business plan e poi investire.
- Incremento del business – All’aumentare del business aumenta la complessità e si puà pensare di investire di più per migliorare le prestazioni. Se vendi 1 prosciutto all’anno non è la stessa cosa che ne vendi 10 al giorno. Cambia la proporzione degli investimenti al variare dei volumi di vendita.
- Conoscenza del settore – Vendere vino, olio, e prodotti alimentari in genere non è una competenza che si improvvisa. Si può pensare di vendere in dropshipping, ma allo stesso modo bisogna conoscere il mercato dell’enogastronomia in Italia e all’estero. Ciò che piace agli italiani non piace agli inglesi, tedeschi e cinesi. Individuare le nicchie di mercato è salutare per il proprio business.
- Capacità di gestione Web – Se vuoi investire sul web sarebbe il caso di formarti un pochino sulle dinamiche generali, per capire più o meno come funzionano le cose, ma soprattutto per evitare di prendere fregature o vivere d’ansia pensando che ogni persona voglia fregarti.
UNA REGOLA CHE VALE PER TUTTE:
Se vuoi risparmiare sui costi, è giusto lo capisco, ma prima di comprare prodotti o servizi a basso prezzo informati su cosa realmente ti serve, come valutare gli obiettivi e come gestire le persone che ti offrono un servizio web.
Sappi però che chi vende al prezzo più basso lo fa per 2 motivi:
- Vuole farsi conoscere (allora potrebbe essere un buon affare prezzo/qualità
- Vuole massimizzare le vendite (allora dovresti stare attento perchè la qualità di ciò che ti offre potrebbe non essere eccellente)
APPUNTI E RIFLESSIONI PER WEB MARKETERS:
Quello che noi possiamo fare per rendere più fruibili questi modelli di business è fare più formazione possibile. Diffondere dal basso le innovazioni. Dobbiamo cominciare a dialogare di più tra di noi.
Evitare caste elitarie tra Santoni del web e chicelhapiùduro … Il Web marketing è un mercato ancora inesplorato per le reali potenzialità che può offrire, soprattutto in Italia. Abbassiamo un po’ tutti la cresta e cerchiamo di capire come orientare al meglio questa innovazione.
Altrimenti ci sfuggirà tutto di mano e tra 5-10 anni saremo tutti “operai” di un sistema web che sarà polarizzato, come sempre, tra grossi network e grandi imprese.
Facciamo autoformazione, condividiamo le migliori pratiche e non teniamoci tutto stretto per paura che qualcuno ci rubi la scienza infusa.
La concorrenza deve essere vista come un motivo di innovazione e non per forza deve essere ostruttiva. Se io vivo a Milano e tu vivi a Roma magari potrebbe nascere una bella partnership, non credi?
Se io vivo a Roma ed anche tu vivi a Roma perchè non c’incontriamo e costruiamo qualcosa insieme? O preferisci lavorare sotto qualcun’altro?
Svegliati, che il web non aspetta nessuno!
Abbiate la capacità di comprendere che chi deve affacciarsi al web per la prima volta non può comprendere il grosso vantaggio che potrebbe avere. Sta a noi, come comunicatori, opinion leader, specialisti e orientatori a dare fiducia in quello in cui prima di tutto noi crediamo.
Il tutto verrà di conseguenza e potremo vivere bypassando un sistema di lavoro tradizionale che è ormai collassato su se stesso.
Aspetto vostri feedback.
Sara
12 anni fa | 11-7-2012
Vorrei mettermi in contatto con lei per una consulenza su un progetto nel settore food&beverage che sto facendo partire. Grazie