Orti Urbani: Cosa succede realmente in città

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Lug 13

Orti Urbani: Cosa succede realmente in città

Ortomania, Hobby farmer, nomi differenti per indicare un’identica passione crescente che coinvolge bambini ed anziani, dove si è autorizzati a sporcarsi e bagnarsi e si possono coltivare relazioni sociali oltre che verdure: parliamo della coltivazione di orti urbani.

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Un po’ di numeri:

In America sono circa 70.000.000 le persone che coltivano un’orto, in Svizzera 60.000 famiglie e single, in Inghilterra 300.000 orti coltivati ed una lista di 100.000 persone in attesa di ricevere un lotto urbano da coltivare… ed in Italia secondo l’ultimo censimento Istat ben 21.000.000 gli italiani che stabilmente o occasionalmente coltivano l’orto o curano il giardino e 1,1 milioni di metri quadri di terreno di proprietà comunale divisi in piccoli appezzamenti e adibiti alla coltivazione ad uso domestico, all’impianto di orti e al giardinaggio ricreativo.

Secondo il censimento effettuato dall’Istat oltre un terzo (38 per cento) delle amministrazioni comunali dei capoluoghi di provincia – sottolinea la Coldiretti – ha previsto orti urbani tra le modalità di gestione delle aree del verde, con forti polarizzazioni regionali: il 72 per cento delle città del Nord-ovest, poco meno del 60 per cento e del 41 per cento rispettivamente nel Nord-est e nel Centro (con concentrazioni geografiche in Emilia-Romagna e Toscana, ma ben rappresentati anche in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e nel Lazio). Nel Mezzogiorno, infine, risultano presenti solo a Napoli, Andria, Barletta e Palermo. – Fonte Coldiretti

Ma perchè coltivare un orto urbano?

Per il potere rilassante che dona la coltivazione della terra secondo uno studio condotto dall’osservatorio Nomisma

Per preservare o salvare aree urbane che resterebbero incolte o destinate all’abbandono o degrado rendendole utili per la popolazione

Per il ritorno economico generato dall’autoconsumo di ciò che viene prodotto, dalla vendita o scambio di tali alimenti che diversamente dovrebbero essere acquistati

Per il beneficio ambientale dato dalla migliore qualità dell’aria e della vita che genera la coltivazione di questi orti

Per la possibilità di ottenere prodotti km zero

Per lo stile architettonico ed estetico che regala alle città attraverso la creazione di roof gardens, giardini verticali o semplici orticelli

Per il carattere sociale di quest’hobby che permette di instaurare relazioni sociali con il vicinato o con “l’amico di zappa”

 

A Londra i community gardens vengono lanciati nel 2012 in vista delle Olimpiadi per valorizzare lo stile architettonico della città e nel contempo mettere a disposizione spazi comunitari per coltivare assieme al vicinato o in piccoli gruppi, producendo cibo a km zero e senza pesticidi.

Oggi il Sindaco Boris Johnson ha stanziato circa 450.000 sterline di finanziamento per promuovere la nascita di nuovi community gardens sull’area metropolitana dando la possibilità a chiunque voglia dar vita a un pocket park di ottenere un bonus a fondo perduto fra i 5.000 e i 20.000£, purchè venga coltivato su un’area urbana da riqualificare e vi sia la condivsione della terra e dei frutti che si otterranno.

Una bellissima iniziativa non credete?

A seconda dello spazio disponibile un appassionato può oggi scegliere tra le tante innovazioni presenti sul mercato. Dall’orto portatile a quello verticale, dall’orto “riciclabile” a quello in terrazzo, da quello rialzato a quello didattico, sino a ritrovarsi… a poter coltivare un orto su di una barca o in prossimità di un parcheggio!!!

Ebbene si, è quanto accade a Londra nei Chug! Gruppo di utilizzatori dei canali di Hackney, una comunità di persone che vivono in case galleggianti ancorate nei canali di Hackney, nella zona centrale della città, e che ha deciso di coltivare orti sulle loro imbarcazioni! O come a Parigi dove invece per abbellire i parcheggi spesso anti estetici hanno deciso di posizionare dei piccoli orti vicino i parchimetri realizzati con materiali di riciclo.

Dunque:

  1. scegli la tipologia di orto più vicino alle tue esigenze e desideri
  2. consulta qualche piccola guida e consiglio per non improvvisarsi contadini

e la passione di coltivare un orto in città o in casa potrà trovare terreno fertile, nella speranza che futuri studi non rivelino la tossicità dei prodotti ottenuti, notizia ad oggi placata da varie interviste.

Ed ora vi lascio con alcuni esempi e spunti per creare un orto urbano…Se volete continuare ad aggiornarvi sull’argomento…seguiteci 😉

Immagine tratta da https://www.facebook.com/Storiedimondipossibili?

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    Un commento su “Orti Urbani: Cosa succede realmente in città

    • Buonasera. Se coltivo un orto urbano posso venderne i prodotti? A regime fiscale si può istituire una cooperativa? C’è bisogno dell’area di lavaggio per la vendita? Grazie e buon lavoro.
      Mattia

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