Hai un ecommerce e vendi PRODOTTI TIPICI ALIMENTARI. Il tuo problema è che non vendi quanto pensavi o probabilmente non vendi (quasi) niente.
[notification type=”success”]Sì, lo so!: Ti hanno fatto un sito ecommerce che ti è costato un po’, ti hanno detto di fare qualcosa social, ma oggi, dopo 2 anni da quando hai iniziato ti stai domandando se valga davvero la pena continuare a “perdere tempo” online.[/notification]
Se può esserti di conforto, è una storia comune a molti.
Qui non troverai, come da altre parti, un articolo pseudo motivazionale dandoti dei suggerimenti inutili che ti fanno solo perdere altri soldi, qui leggerai di quella che è la realtà dei fatti. Del perché le persone realmente scelgono di comprare prodotti tipici online e di come scelgono, in base a quali requisiti del sito lo fanno.
Se non riesci a sostenere quello che ti dirò ti invito a non continuare la tua attività online, il rischio, altrimenti, è che tu perda ulteriore denaro.
Prima regola
Se il tuo progetto ecommerce non funziona, inutile pensare di rattopparlo per non perdere i soldi che hai investito fino ad ora. Se una cosa non funziona va cambiata, c’è poco da fare.
Ipotesi, ti hanno installato un CMS che fa acqua da tutte le parti, devi cambiarlo con uno più performante e adatto alle tue esigenze.
Se non hai un piano ed un progetto commerciale non puoi vendere. Questo significa che non basta “piazzare” dei prodotti dentro un sito web. Ammettiamo, per esempio, che qualcuno trovi il tuo sito, a chi vuoi che interessino delle immagini di prodotto. Le persone cercano altro.
Seconda regola
Se non sei presente nei primi risultati di ricerca per differenti query (composizioni di parole per cercare su un motore di ricerca) non esisti e non venderai mai.
Terza regola
Il web è fatto di persone, ma è sostenuto dalle aziende che vivono di pubblicità. Quindi, se vuoi avere delle reali possibilità per essere presente e vendere online DEVI sganciare i soldi a chi offe spazi e strumenti pubblicitari. Considera questo il giusto compromesso per avere delle possibilità in più.
Non credere alle cavolate sul potere dei social per fare passaparola. Tu non sei nessuno per essere oggetto del passaparola che genera risultati. Il passaparola ha effetto quando hai un fattore distintivo e sei un personaggio conosciuto o vendi un prodotto di largo consumo. Come sempre esistono le eccezioni, può capitare che per un motivo improbabile un sito, o un prodotto, possa generare un’attenzione straordinaria. Ma durerà poco, e se non hai la capacità, anche economica, per cavalcare quell’onda ritornerai nel dimenticatoio del web.
Chi cerca prodotti alimentari online NON lo fa per bisogno di mangiare, ma per avere un’esperienza d’acquisto.
Concentrati su questa cosa. Le persone comprano cibo, in particolare prodotti tipici alimentari online, per la voglia di provare nuovi gusti o per riprovare un’emozione vissuta.
Esempio pratico:
Chi cerca sui motori di ricerca “prodotti tipici siciliani” secondo te, cosa sta cercando realmente?
Dai è facile!
Sicuramente visiterà più siti presenti nella SERP e si soffermerà sui prodotti siciliani che lo riportano ad una vacanza vissuta, ad un passato vissuto in Sicilia, a ciò che rimanda alla sua origine.
Se il tuo sito di prodotti tipici siciliani offre, come tutti, le stesse cose, allo stesso modo con immagini “appese” dentro una pagina web, non stai soddisfacendo una richiesta più profonda.
Per questo motivo, di grande vantaggio sarebbe l’uso di un video che racconti il territorio in cui nasce il prodotto, ne faccia percepire la bontà, lo presenti in una ricetta.
Il singolo prodotto esposto in vetrina non è attraente come una tavola apparecchiata
Il 99% dei siti che giornalmente visito per aggiornamento personale, espone prodotti su sfondi bianchi asettici e brevi descrizioni. Qualcuno un po’ più avventurato, aggiunge una ricetta scritta.
Comprendo le motivazioni di queste scelte “metodologiche”, so che non è semplice avere foto personalizzate del prodotto, non è semplice fare video, non è semplice costruire ricette etc
Quello che sto proprio cercando di dirvi è:
Se continuerete su questa strada non avrete vantaggi. Il vostro scopo non deve essere quello di “spacciare” di prodotti di terzi. A meno che non siate Amazon, o Ebay, il vostro business, con questa impostazione, è destinato a fallire.
Chi sta cercando possibilità di acquisto di prodotti alimentari locali vuole avere qualcosa di più del semplice prodotto.
Non entro nel merito delle piattaforme che usano la logica della vendita a prezzi scontati a mo’ di assaggio, perché è un altro capitolo più complesso e che tratterò un’altra volta.
Quello che le persone cercano online riguardo al cibo NON è il singolo prodotto, ma ciò che più è legato al prodotto.
Esempio: Sei un produttore di formaggi ragusani. Il tuo scopo è raggiungere le persone interessate ad acquistare il tuo prodotto.
Dalla seguente immagine ti mostro quante ricerche vengono effettuate dalle persone che comprendono le 3 tipologie di query:
Questo piccolo esempio deve servirti per comprendere come le persone ricercano online e quante possibilità hai di intercettarle.
Se per ipotesi riuscissi a posizionare il tuo sito web per “formaggio ragusano” sicuramente avrai possibilità di offrire un prodotto specifico e coerente alla ricerca, ma l’ideale sarebbe posizionarsi per tutte e 3 le query di ricerca per aumentare le possibilità che la stessa persona che ha cercato in un modo ti ritrovi per altre combinazioni.
Per confermare quanto appena detto ti mostro un’altra immagine
Come mostrato nell’immagine, la query di ricerca “prodotti tipici siciliani” ha maggiore possibilità di attirare clic rispetto alle altre 2 forme di query.
Per concludere questa breve analisi, mostro un altro esempio di paragone che è utile per valutare come è meglio posizionarsi sui motori di ricerca e quanta reale concorrenza esiste.
Dall’ultima immagine è possibile comprendere quanto sia debole la ricerca specifica di formaggi ragusani, mentre sia tendenzialmente più favorevole fare keywords advertising per intercettare la “coda lunga”, cioè, tutte quelle ricerche con minor peso, ma che sono specifiche e quindi possono avere un buon potenziale di conversione.
Se dovessi dare una priorità, in termini di strategia di posizionamento, investirei nel posizionarmi per “prodotti tipici siciliani” e tutte le ricerche correlate all’esperienza siciliana, per poi lavorare con contenuti verticali sui singoli prodotti attraverso attività di keywords advertising.
[notification type=”success”]Importante: Questo è solo un esempio e va valutato nella sua interezza. Non significa che non valga la pena posizionarsi per query con minor traffico, ma semplicemente serve studiarne il giusto peso a scopo di finalizzare delle vendite. Altra cosa è costruire una strategia marketing integrata che sfrutta altre logiche di connessione, oltre il web.[/notification]
Conclusione
Se tu sei un imprenditore, un produttore/rivenditore di prodotti enogastronomici e credi nel web come modalità di interazione che può generare interesse e quindi favorire la vendita DEVI convincerti che hai 2 sole possibilità per vendere prodotti tipici online:
- Costruire un piano strutturato per vendere. Per lanciare un progetto commerciale online, oggi, è necessario partire con un budget non inferiore a 50.000€
- Sfruttare Marketplace per costruire una rete di clienti. Su questi fare un lavoro di personalizzazione dell’offerta e stimolare l’aggregazione.
Alternative possibili
In alternativa, se hai un’attività fisica, o distribuisci i tuoi prodotti in enogastronomie con prodotti tipici ci sarebbe un’ultima possibilità da sfruttare.
Però quella non te la suggerisco qui, è necessario che mi contatti in privato per discuterne e valutare.
fabrizio andreucci
9 anni fa | 21-5-2015
salve
con il mio e commerce vendo i prodotti che che le gastronomie comprano da me.
Se è possibile saperlo, di che alternativa parla?
Cordiali saluti