Si parla di rilancio dell’agricoltura, di giovani laureati che ritornano alle origini agricole, di nuove forme di lavoro primario e di come il web, in tutto questo, può essere la piattaforma su cui strutturare una rete commerciale.
Le percentuali positive in merito all’aumento di imprese agricole, che contro bilanciano l’abbandono massiccio degli anni passati, può essere un sintomo positivo.
In realtà, a mio avviso, dimostra una situazione più complessa del nostro Paese.
Le persone ritornano alle origini agricole per mancanza di alternative valide. Riscoprono i territori per purificare il loro senso dell’orientamento.
Di laureati che riprendono in mano il trattore, di gente esodata dal lavoro che ricomincia dalla fattoria e di giovani imprenditori che cercano di ricostruire relazioni e accorciare al filiera mediante nuove tecnologie, in Italia, si sta facendo notizia.
MA COSA SERVE DAVVERO IN ITALIA OLTRE IL WEB E L’ECOMMERCE
Le imprese agricole hanno necessità di poche cose, ma concrete:
- Destrutturazione burocratica delle pratiche agricole
- Informazione accessibile per mezzo di infrastrutture e connessioni
- Supporto commerciale specializzato (traduttori, commercialisti, tributaristi, legali, comunicazione e marketing, webmarketing, persone specializzate in bandi pubblici per finanziamenti)
Non basta riprendere in mano le proprietà di oliveti del nonno per fare impresa, serve una visione più completa del sistema in cui siamo immersi.
Non basta avviare un ecommerce per vendere, serve capire come il sistema web possa essere funzionale alla propria realtà. Quali sono le condizioni necessarie per vendere anche, o solo, online.
Un giovane imprenditore che vuole investire nel settore primario deve poter avere accesso a tutta l’informazione necessaria senza essere obbligato a rivolgersi all’amico del parente per ottenerla correttamente.
Un ragazzo abituato all’immediatezza dell’informazione web non può permettersi di fare file chilometriche allo sportello per chiedere un’informazione ed essere trattatato con superficialità.
Per rilanciare l’agricoltura serve un sistema connesso di professioni che supportino il suo sviluppo.
Non credo, onestamente, nell’aiuto da parte delle istituzioni e di chi non vuol cambiare il sistema per mancanza di interesse, ma sono convinto che si possa arrivare allo stesso risultato sopra descritto attraverso una connessione di persone, professioni e professionisti in Rete.
COME?
Immaginate se un imprenditore agricolo possa usufruire di una piattaforma commerciale online che gli permetta di interfacciarsi con professionisti locali, buyer esteri, colleghi di lavoro o che siano collaterali al suo settore per:
- Risolvere problemi burocratici amministrativi
- Risolvere problemi commerciali per l’esportazione
- Risolvere i problemi legati ai controlli fiscali/amministrativi/igiene/ispezioni
La cosa assurda è che tutto questo esiste già in forme ancestrali e macchinose. Ogni imprenditore agricolo tende a ricreare un microsistema per la sopravvivenza che soddisfa le necessità di cui sopra, il problema è che molto spesso il meccanismo si inceppa perchè:
- La banca non può concedere il credito
- Il fornitore non può più posticipare la riscossione crediti
- Il tuo cliente non ha liquidità per saldare il debito entro i 60 giorni
- All’ufficio non c’è il tuo amico che ti fa saltare la fila
- etc etc …
Per un’impresa non è possibile sopravvivere
> Se ancora prima di creare volume di affari è soffocata da tasse, controlli, normalizzazioni ed adeguamento dei locali di lavoro.
> Se a dare credito al suo business sono solo le banche, sempre più stringenti negli accordi. Il risultato al fenomeno delle banche che non concedono credito è l’aumento dello strozzinaggio privato.
L’ALTERNATIVA A TUTTO QUESTO ESISTE GIÀ, SERVE SOLO RENDERSENE CONTO E ORDINARE LE COSE
Esistono, ad esempio, altre forme di credito tra privati, che se svincolate da norme limitanti, potrebbero dare vita a microsistemi autosufficienti.
Esistono già delle forme di assistenza professionale online.
Esistono già le persone dello stesso settore connesse in Rete
Pensate a Prestiamoci.it , pensate a Commercialista.com, pensate a Vinix, pensate a Blomming, pensate al progetto jenuinõ …
Adesso pensate ad un Social Network in cui un imprenditore agricolo possa confrontarsi con altri suoi colleghi, come avviene per Vinix, o jenuinõ quando sarà pronto, che possa ottenere consulenze specialistiche alla commercializzazione come avviene per mezzo di Commercialista.com o simili, che possa ottenere un credito per mezzo di un sistema simile a Prestiamoci.it , che possa commercializzare online in maniera facilitata come avviene su Blomming.
Adesso cosa vedete?
Io vedo un sistema di servizi connessi, di persone connesse e di sinergie produttive.
Vedo un progetto italiano senza precedenti, un modello commerciale funzionale alla situazione moderna.
L’italia ha necessità del Web non perchè serve aumentare la proliferazione dell’ecommerce, ma perchè serve avere più facilmente acceso all’informazione, velocizzare pratiche lentissime e per rimettere in connessione le persone, ricreando quel mondo agricolo fatto di legami forti e legami deboli entrambi funzionali alla vivibilità del sistema.
Guardate, ad esempio, cosa accade quando il web diventa funzionale all’agricoltura: il progetto Farmbook
Aspetto vostri feedback in merito e una proposta per portare avanti l’ideal modello di business sopra descritto.
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