Fare la spesa online è un mito ancora realizzabile.
Le persone non hanno voglia di fare ore di fila al supermercato, hanno necessità di comparazione, feedback di persone simili che possano consigliare, hanno necessità di valutare il rapporto prezzo/qualità e vogliono sapere l’origine del prodotto.
Sì, è vero la maggioranza continua e continuerà ad andare al supermercato, anche per un semplice passeggiata.
Siamo, però, sicuri che se ci fosse un sistema ottimizzato di acquisto e consegna sarebbe ancora così?
I limiti principali dell’acquisto online sono la non presenza d’acquisto, la difficoltà di scelta, la paura di perdere dati ed informazioni necessarie, la poca pratica nel gestire gli ordini.
Le persone vogliono “toccare con mano” e non si fidano di chi sceglierà per loro.
Allo stesso tempo tempo stavo analizzando dei dati e delle statistiche per valutare le tendenze d’acquisto future e scopro che:
… cresce del 18 per cento la spesa online degli italiani che nel 2013 hanno acquistato in rete prodotti alimentari e bevande per un importo di 132 milioni di euro
… in Italia solo il 9% degli utenti che fanno acquisti su internet comprano in ambito alimentare con un peso sul fatturato complessivo e-commerce intorno all’1,2%
l potenziale di crescita per il cibo in Italia è quindi enorme con oltre il 29 per cento degli italiani che dichiara comunque di fare ricerche sul web per confrontare prezzi e caratteristiche dei cibi, secondo l’analisi Coldiretti/Censis. Si tratta di un numero non lontano dai 15 milioni di persone nel complesso e in particolare sono oltre 5,7 milioni a farlo regolarmente.
“In questo contesto però un vero boom – precisa la Coldiretti – si sta registrando per le prenotazioni on line per acquisti di prossimità anche direttamente dal produttore a chilometri zero, che consentono di verificare direttamente le condizioni di produzione”. “Una operazione che – prosegue la Coldiretti – viene spesso fatta attraverso gruppi di acquisto, i cosiddetti Gas, formati da condomini, colleghi, parenti o gruppi di amici che decidono di fare la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose”
Fonte Coldiretti (LaPresse)
Questi dati vanno chiaramente contestualizzati. Non basta fermarsi alle percentuali o a quello che una ricerca vuol dimostrare.
A mio avviso questi dati dimostrano un forte interesse verso una tipologia di acquisto più “Local” e più consapevole. Le persone scelgono di aggregare la domande in modo da avere un’offerta più vantaggiosa, ma vicina al luogo di origine.
I gruppi di acquisto sono una realtà non nuova, ma che tende a crescere come metodologia di acquisto. Da queste informazioni dobbiamo riflettere sul potenziale d’acquisto e su come è possibile soddisfare meglio l’esigenze d’acquisto.
Hai delle idee in merito da sviluppare?
Vuoi sapere come iniziare un’attività di vendita alimentari online?
Leggi Foodwineweb, troverai consigli pratici per iniziare.
Claudia
11 anni fa | 10-3-2014
Concordo sulla tendenza dilagante del food delivery: io lavoro tutto il giorno e ormai non potrei più vivere senza! Un mio amico mi ha consigliato Magiordomus (non citato nell’articolo) ed è stato davvero un cambiar vita: consegne velocissime, prodotti ottimi, tariffe imbattibili e addirittura mi consegnano la spesa a casa col giornale e tantissimi altri articoli “di emergenza” (dalle pile alle lampadine). Che dire, lunga vita al food delivery!