- Hai una start-up nel settore food?
- Stai pensando ad una startup nel settore food?
- Sei una delle tante aziende alimentari che vuole innovarsi?
Bene, allora può interessarti un mio punto di vista sulla situazione attuale.
[su_box title=”Le Immagini che trovi nello slider sono offerte da Bizzwai.it – Startup Food” box_color=”#098200″]Bizzwai è una startup d’impresa che ha investito nel settore alimentare.
Io mi occupo della parte Marketing del progetto.
Se sei un produttore e vuoi avere un tuo spazio commerciale dentro il Food Marketplace contattami e ti spiegherò perché conviene farlo prima di dicembre 2015.
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QUELLO CHE LEGGERAI OGGI TI APRIRÀ UN MONDO
La tua idea geniale per creare un App nel food non sorprenderà nessuno. Un milionario, o un gruppo di investitori seriali, pensi abbia bisogno di te per creare un’applicazione mobile o una struttura web?
Potrebbero pagare centinaia di persone per creare migliaia di app o strutture web a settimana meglio della tua e aspettare che 1 di esse abbia successo, magari spingendola con milioni di dollari in pubblicità su Apple Store o Google Play o su Google Adwords.
È molto più probabile il contrario.
Su questa terra siamo circa 7 miliardi di persone, di cui almeno 1 miliardo (tra veri e fasulli) hanno un account Facebook.
Per la teoria dei grandi numeri, se anche solo lo 0,0001% degli account Facebook è un potenziale startupper come te, capisci bene che la tua idea potrebbe essere già stata pensata in maniera similare e qualcuno prima di te può aver provato a realizzarla.
Questo, ovviamente, non significa niente in termini di realizzazione.
Tu potresti essere più bravo di loro o semplicemente riuscire a realizzarla nei modi e nei tempi esatti per renderla vincente, ma il ragionamento che vorrei stimolarti a fare è quello di NON partire sempre dalle ipotesi più “comode” per avviare un processo di realizzazione di un’idea.
È la dura verità, se vuoi diventare uno startapper devi avere dei fondi per sostenere mesi e mesi, a volte anni, di duro lavoro senza percepire 1€.
Avrai difficoltà, anche per le spese quotidiane. Ma questo non deve scoraggiarti, fa parte dell’avventura. Immagina di aver scelto di andare ad esplorare una foresta che non conosci, consapevole del fatto che esistano animali feroci e dovrai procurarti il necessario per vivere per poter arrivare alla fine dell’avventura. Per cui questo NON deve assolutamente essere motivo di scoraggiamento, ma devi tenerlo presente.
Quando è cresciuta la corsa a cercare investor, la maggioranza delle persone non aveva mai chiesto un prestito neanche ai propri genitori. Nel tempo è nata questa figura immaginaria di miliardari che investono soldi in “idee”.
Molta colpa è dovuta al sistema di informazione nazionale che filtra male le informazioni e/o è consapevole che dire cavolate rende di più che descrivere la realtà dei fatti. Quello che è successo, dalla mitologia di Bill Gates in poi è che un ragazzo senza soldi, dentro un garage in penombra, convinceva un amico nerd a costruire strumenti o applicazioni web e dopo alcuni rifiuti arrivava il giorno del successo. Tutto accade in America a ragazzi di età compresa tra i 20 ed i 25 anni, l’età in cui il 90% dei ragazzi italiani è ancora ingarbugliato in Università con registri cartacei e esami con appelli a 6 mesi di distanza uno dall’altro.
Se neanche i tuoi amici sono disposti a scommettere 5€ su di te, probabilmente devi lavorare sulla comunicazione. Un investor è la peggiore persona che incontrerai nella tua vita. Chi ha i soldi non è uno che ama spenderli.
Chi ha i soldi ha il potere di farti sentire un cretino. Per non arrivare impreparato, studia come convincere un investor, facendo dei test con le persone più vicine a te ed ai loro amici.
Organizza degli incontri, magari delle cene di degustazione a cui nessuno rifiuta, e fai una breve presentazione della tua idea, concludendo con la possibilità di finanziare a fondo perduto la cosa.
Se vuoi sapere come ho fatto a convincerli, contattami.
Un investor, dicevamo, è una persona che nella vita è stato un imprenditore ed ha avuto successo. Questo gli ha permesso di poter accumulare delle competenze e capacità di previsione che sono al di sopra della media. Un investor è uno che ha superato, prima di te, il compromesso tra vincere con sacrifici o mollare tutto e stare tranquilli.
Aspetta, non confonderti le idee, un investor NON per forza sarà una persona sgarbata, anzi, potrebbe essere tutto il contrario.
Un investor navigato è cordiale e gentile, ti darà la possibilità di parlare, però, darà un tempo alla sua attenzione. Ogni secondo del suo tempo è energia investita a comprendere il valore di ciò che gli dirai.
Chi investe è una persona curiosa e furba, cercherà ti porti domande, tante, e tutte molto precise a scoprire quanto di vero stai dicendo e quanto sia possibile ottenere informazioni preziose a costo zero da te, che invece hai già dedicato tempo in ricerche e sperimentazioni.
Un investor che cerca startup nel settore alimentare non cerca soluzioni tecnologiche che potrebbe ottenere da solo, ma vuole soluzioni che risolvono problemi complessi o che rispondono a richieste di mercato massicce e/o in crescita.
- Veloci da comprendere
- Facilmente assimilabili dal mercato senza stravolgerne le logiche con cui gli acquirenti di quel segmento di mercato sono abituati a ragionare
- Devono essere soluzioni sostenibili, non per forza economiche, ma sostenibili. Questo significa che per ogni euro speso ci deve essere un piano preciso per farne rientrare 3 ed incrementare questa proporzione con la crescita del progetto
- Devono essere soluzioni che sfruttino al massimo tutto ciò che è già stato inventato e creato senza per forza dover ricostruire da zero. Più l’idea rimodula ciò che esiste rivalutandone gli elementi, più sarà facile avere credibilità.
Un investor NON vuole uno show man da palcoscenico a cui affidare le sue scommesse, ma persone preparate, sicure di sé e che sappiano trasportare gli altri. Possibilmente riuscendo ad ottenere il massimo da loro con il minimo investimento economico.
Un investor che vuole investire in una startup food ama parlare di numeri, anche gonfiando le cifre, ma soprattutto vuole veder crescere le quote di mercato.
I soldi, intesi come strumento fisico, contano poco, quello che conta è che con la crescita dello sviluppo del progetto aumenti in maniera esponenziale la conoscenza di quello che si sta creando e che tutti quelli con cui si entra in contatto diventino in maniera naturale dei “ripetitori” del messaggio.
Pensi che ti voglia demoralizzare?
Forse sì, perché è bello avere sogni, ma bisogna anche essere pratici e concreti.
Se per convincere un investor a scommetere sulla tua idea d’impresa nel settore alimentare ti servono solamente i soldi, l’investor ti dirà queste semplici parole:
Se hai bisogno di soldi, valli a chiedere in banca. Io non sono una banca, io scommetto su qualcosa che è tuo e su cui io posso guadagnare.
- Rendere efficiente l’incontro tra domanda ed offerta
- Sfruttare al massimo le economie di scala derivanti dal digitale
- Creare strutture flessibili al cambiamento
- Ottimizzare la logistica trovando soluzioni efficienti, sicure e veloci
- Rendere stabile il sistema equilibrando le forze tra buyer-produttore-seller
- Generare economia dallo scambio di azioni e non solo dalla vendita del prodotto
Ti sembrano punti incomprensibili?
Possiamo discuterne meglio, contattami.
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