Vendere Con i Social Media – Ti hanno preso per scemo?

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Apr 13

Vendere Con i Social Media – Ti hanno preso per scemo?

L’argomento Vendere Online è ormai un “fenomeno” web che sta diventando un argomento importante.

Fenomeno generato per la maggioranza da un modo di parlarsi sopra senza “ascoltare” chi poi ha “realmente” necessità di vendere online, magari, prodotti alimentari, come spesso trattiamo in questo spazio.

Alcune delle domande che spesso ci arrivano via e-mail sono:

Come posso vendere il mio vino all’estero con facebook?

Come posso vendere online con i Social media?

 

Facciamo quindi questo post per fare un po’ di chiarezza in merito ai Social Media e le vendite Online.

 

PREMESSA NECESSARIA

Vendere Online con i Social Media sta diventando una modalità di pensiero che è sbagliata nei presupposti.

Spesso si associano le attività di Social Media ad un passaparola, come se fosse il gioco del filo del telefono, te lo ricordi?

Quello che con due bicchieri di plastica connettevi le estremità con un filo e ci si parlava a distanza ravvicinata.

Non è così, se lo pensi, stai sbagliando direzione.

 

IN BREVE – A COSA SERVONO I SOCIAL MEDIA

 

  • Connettersi con le persone – Quindi stabilire contatti online come anche offline e lasciare attiva la possibilità di contatto
  • Mantenere attivo un dialogo – Quindi essere costantemente presenti alle attività online
  • Creare atmosfera attorno al proprio Brand – Quindi far partecipare le persone alle attività promozionali
  • Disintermediare il messaggio dal mezzo – La comunicazione fluida che avviene attraverso le piattaforme Social permette di stabilire un dialogo diretto, senza autorevolezza del mezzo come in TV, ma con più possibilità di profilazione e profondità di relazione innescata dal metodo di coinvolgimento

 

VENDERE CON I SOCIAL MEDIA?

No, le persone non sono stupide come ti sembra. Sì, forse un po’ superficiali, ma non sarà con un account su Facebook, Twitter o altre robe che venderai i tuoi prodotti.

Semmai grazie ad un continuo dialogo permetterai di aumentare le probabilità che le persone vengano in contatto con te, e solo grazie alla tua bravura di venditore riuscirai a convincerli e fidelizzarli al tuo negozio.

 

ESEMPI E CASI DI SUCCESSO DI AUMENTO VENDITE CON I SOCIAL MEDIA

Ho trovato un esempio online di un dichiarato successo dell’uso dei Social Media in termini di incremento vendite.

Si tratta del caso McDonald’s e dell’uso di Facebook – Ha aumentato la vendita di alcuni prodotti grazie alle Offerte postate su Facebook.

Un caso simile italiano, di cui però non abbiamo dati per valutare l’azione è quella di Venchi Cioccolato che per un periodo abbiamo visto usare le “Offerte” promozionali su Facebook. Ci piacerebbe conoscere la loro storia più da vicino.

Starbuck e Red Bull usano Instagram per “coinvolgere” i propri clienti nel processo interno. Ma le vendite? Aumentano grazie a questo?

Pizzicato Bar su Facebook è molto attivo, sembra apprezzare l’uso costante dei Social Media come leva per il suo business. Ci farebbe piacere sapere più dettagli da loro. Proveremo a contattarli e vediamo cosa succede.

Un altro esempio spiegato in un’intervista di Davide Licordari è quello di Goodmakers che utilizza i Social Media come leva motivazionale per massimizzare gli acquisti abbassando il prezzo finale di gruppo.

 

COSA SI CAPISCE DA QUESTI ESEMPI

A mio avviso, il lavoro costante dei Social Media, in generale, permette di mantenere attivo un dialogo certamente influente al fine della conversione, ma non necessariamente fondamentale.

Per il settore di nostra competenza, alimentare, prodotti tipici, vino, olio extravergine e tutto il comparto enogastronomico è fondamentale, però, costruire un rapporto digitale con i potenziali acquirenti e contatti.

Il fine ultimo è quello di strutturare un modello conversazionale che porta alla fidelizzazione e permette di aumentare lo “switching cost” nella scelta di prodotti simili a prezzi inferiori.

Incentivare le vendite tramite i social media significa proporre offerte di acquisto, che le persone accettano sempre con molto interesse. Offerte che devono avere lo scopo di fidelizzare e non vendere per fare dei margini di guadagno.

Il rapporto umano, però, è il vero valore aggiunto creato attraverso un dialogo “bidirezionale” con l’uso di piattaforme digitali e confermato da incontri fisici nei vari eventi che solidificano la conoscenza ed il rapporto.

Quindi, i Social Media fanno vendere di più? No, semmai la presenza fisica agevolata da un rapporto costante mantenuto online per mezzo dei social media facilita le vendite nel lungo termine.

L’errore più grande però è di considerare i Social Media l’unica strada per il commercio online, vendere online è un processo strutturato su più livelli, di cui i social media fanno parte, ma non sono l’intero processo.

Vendere online richiede una presenza trasversale, un Brand forte, un posizionamento “mentale”, piuttosto che sui motori di ricerca, del proprio business e un metodo di conversare più trasparente, meno “aziendalese” e più diretto, almeno nel settore dove i prodotti tipici sono il frutto di un modo di vivere più slow, genuino e semplice.

 

Immagine da: http://www.ahmsta.com/2012/08/you-must-be-dumb-if-you-make-these-typos.html

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    9 commenti su “Vendere Con i Social Media – Ti hanno preso per scemo?

    • Un caso molto interessante è shop.valdoca.com e la gestione della pagina facebook. E’ una lunga storia fatta di corteggiamento, perseveranza, gradualità, costruzione di valore. Ma anche di formazione di persone, di investimenti necessari, di prove e di test. E come risultato c’è molto interesse, vendite conseguenti e misurabili.

      • Grazie per la segnalazione Giovannni, conosci di vicino il caso o lo segui dall’esterno?

        Sì, li seguo da tempo e vedo che fanno un ottimo lavoro. Ne conosci altri?

        • Mio fratello Alessandro ed io lavoriamo con Valdoca dal 2011. Adesso si sta iniziando una nuova esperienza, sempre su Facebook, per portare clienti in una catena europea di negozi e per sostenere le vendite online. E’ un lavoro di lungo periodo, ma funziona.Testare, insistere, perseverare e misurare sempre.

          • Ottimo, mi piacerebbe conoscere meglio l’esperienza.

    • Vendere utilizzando i social networks è possibilissimo purché le cose siano fatte bene. E Giovanni dice esattamente come stanno le cose. Formazione, investimenti, prove e contro prove, monitoraggio dei risultati, sono tutte cose alla base di ogni progetto web che si rispetti. Ad occhio sembrerebbe che in Val d’Oca le cose si stiano facendo bene, ottima presenza su Facebook, investimenti pubblicitari con Google AdWords, personale qualificato (Giovanni e il fratello), etc. etc. Tuttavia Daniele ha detto anche una piccola verità… “incentivare le vendite tramite i social media significa
      proporre offerte di acquisto, offerte che devono avere lo scopo di fidelizzare e non vendere per
      fare dei margini di guadagno”. Senza avere tra le mani i numeri del caso Val d’Oca posso immaginare che non ci siano ampi margini di guadagno per loro, l’investimento che stanno facendo non penso possa essere coperto con le sole vendite online, spero di sbagliarmi però. Quanto prosecco dovrebbero vendere per coprire l’investimento? Siccome fidelizzare ovvero fare branding ha comunque un senso in un mercato altamente competitivo come quello vinicolo, il progetto Val d’Oca può considerarsi molto valido anche con margini di guadagno ridotti o addirittura nulli.

      • Grazie Fabio per la tua riflessione, e ben tornato su Comunikafood!

        Vediamo se @giocappellotto:disqus ci dà qualche delucidazione in merito alla tua domanda.

        • Val d’Oca è un’azienda commerciale che punta al profitto come tutte le aziende.Il progetto di vendita online si misura sul lungo periodo ed è gestito con criteri stretti di contabilità industriale analitica (centri di costo, obiettivi, bilanci, verifiche costanti).Ogni iniziativa viene attentamente valutata e deve produrre risultati che contribuiscono all’utile. E’ certo che all’inizio l’azienda è stata molto lungimirante, perché ha ragionato in termini di investimento e non di puro costo. Ed oggi si vedono buoni risultati.

          • Grazie @giocappellotto:disqus per la risposta approfondita.

            Possiamo affermare che il caso particolare di Val d’Oca è un caso di eccellenza per il modo in cui valuta i processi digiitali integrati al business tradizionale.

            Qual è l’approccio corretto di un’azienda nella valutazione di un’integrazione digitale al proprio business.

            Diversificazione? Potenziamento? Ampliamento dei clienti?

          • Beh, infatti anch’io avevo parlato di investimento e non di costi, e avevo associato la vendita online all’attività di “branding” perché spessissimo si tratta di questo, Per un produttore di vino, piccolo o grande che sia, l’e-commerce dovrebbe essere visto esclusivamente come una normale attività di branding. Non a tutti i costi ovviamente.

            P.S. Ho appena letto il suo articolo “5 motivi per NON avviare un e-Commerce”, e mi son subito chiesto se il punto di pareggio in Val d’Oca fosse già stato raggiunto 🙂 A parte gli scherzi, complimenti per il progetto, e complimenti anche a Val d’Oca per il “coraggio” a prescindere dai risultati.

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