Ma sappiamo cosa beviamo? Quanti mani e quante idee si mescolano per creare un buon vino?
Proseguendo la ricerca delle riposte alle mie domande, in un giorno d’estate salgo a Volpaia (Radda in Chianti – Siena) per incontrare Lorenzo Regoli, il direttore, dell’azienda del Castello di Volpaia.
L’attività produttiva di Volpaia è incentratra sul vino, affiancato dall‘olio e dall’aceto, detto così è decisamente anonima, qualche maggior dettaglio, mi aiuterà a capire.
Castello di Volpaia ha una superficie totale circa 370 ha, tutti nel comune di Radda in Chianti. Di questi 46 sono occupati dalle nostre vigne, 12 ad oliveto, gli altri sono per lo più boschi. Tutta la parte agricola è condotta secondo il metodo dell’agricoltura biologica e certificata. La maggioranza di terreni dedicati alla vite sono per Chianti Classico, poi ci sono vigneti ad IGT Toscana bianco e rosso e un ettaro circa a vinsanto del chianti classico. I terreni sono molto particolari perché sono composti da arenaria e non sono calcarei. Le carattistiche del terreno, unite all’altitudine media dei vigneti, che è molto elevata, infatti i vigneti si trovano tra 400 e 650 metri slm, determinano che i nostri vini hanno spiccata personalità e sono distinguibili: sono vini eleganti, di buona struttura, mantengono una buona acidità e durano discretamente nel tempo. Il vitigno più importante è il sangiovese, poi abbiamo merlot, cabernet sauvignon, syrah, pinot nero, trebbiano, malvasia, chardonnay, sauvignon.
Altra particolarità dell’azienda è di aver mantenuto tutte le strutture produttive (cantine, ma anche frantoio, agriturismo, ecc) all’interno del borgo come è stato da tempo immemore
L’olio è prodotto nel frantoio aziendale con il sistema sinolea che prevede l’estrazione per percolazione:si tratta di un metodo più dolce e meno violento rispetto ad altri sistemi, quindi aiuta a preservare la qualità del raccolto
L’aceto viene prodotto nell’acetificio aziendale, distante un paio di km dal borgo per ovvie ragioni di rischio di inquinamento microbiologico della cantina. Viene prodotto con il metodo tradizionale a truciolo ed invecchiato in botti di legno. Facciamo anche degli aceti aromatizzati con erbe, spezie, ortaggi, e fiori.
Quindi le bottiglie partono dal borgo di Volpaia per raggiungere quali mercati?
Sono USA e Canada i nostri principali mercati, ma siamo presenti in gran parte dell’Europa, anche in quella dell’est, in molti paesi Asiatici e in alcuni paesi dell’America Latina. L’Italia rappresenta circa il 15-20% del mercato, metà del quale è realizzato in vendita diretta.
Il mercato del vino è in movimento, le ragioni sono molteplici, non solo la crisi economica che ha il suo peso, ma anche il parlare del vino, la sua percezione e anche il consumo.Quali sono le risposte strategiche messe in atto dal Castello di Volpaia.
Oggi il mercato richiede vini di elevata qualità ad un prezzo più equilibrato. Si vendono meno bene i vini più cari (riserve, crus), mentre tiene bene la fascia mediana, come il Chianti Classico d’annata. La notorietà del marchio e il giusto prezzo aiutano molto in questa fase di crisi generale.
Cosa significa essere direttore di un’azienda viticola?
L’azienda viticola,ma anche quella agricola in generale, ha molte particolarità, perché non deve semplicemente produrre reddito: ha una funzione sociale di mantenimento del territorio e di mantenimento della popolazione nel territorio. Nel nostro caso, poi, l’azienda ha sede all’interno di un borgo, quindi occorre tener presente anche tutte le relazioni che vengono a crearsi in questi casi con gli abitanti e con la pubblica amministrazione.
Il direttore, pertanto deve perseguire gli obiettivi di redditività aziendale che passano certamente dal fare un ottimo prodotto contenendo i costi, ma deve anche occuparsi delle persone che lavorano in azienda e di quelle che a qualunque titolo interagiscono con questa. E’ quindi un lavoro dalle molte sfaccettature e per questo molto stimolante, che dà grandi soddisfazioni nel momento in cui si raggiungono determinati risultati.
Quando si parla di azienda viticola ci si immagina quasi che la vita aziendale si svolga in cantina, quanto apporta l’attività manageriale-amministrativa al successo di un vino?
La qualità di un vino nasce sì in cantina, ma soprattutto in vigneto. Sono le caratteristiche ambientali, il terroir, e le scelte che si fanno all’impianto del vigneto, oltre alle cure colturali, che determinano la qualità di un prodotto. In cantina si può fare molto, ma vale sempre la regola fondamentale che serve una materia prima ottima per avere un ottimo prodotto finito. Il successo di un vino è poi determinato anche da fattori commerciali: tipologia, prezzo, giudizio della stampa, confezione,insomma tutti quei fattori che vanno curati. Tutto dipende quindi da scelte di tipo manageriale, alle quali io partecipo insieme a tutti i membri della famiglia Mascheroni Stianti, ciascuno dei quali apporta un contributo in base alle sue conoscenze specifiche.
Anche in termini di qualità del prodotto: in un buon bicchiere di vino quanto le scelte della direzione possono influenzare il risultato?
Come detto tutte le decisioni che si prendono, dall’impianto del vigneto al momento della commercializzazione del vino, influiscono sulla qualità del prodotto. Questo lo abbiamo sempre presente perché oggi è indispensabile essere sul mercato con prodotti eccellenti.
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