Sembra strano a dirsi ma il mercato alimentare è strutturato su delle formule commerciali che si discostano dalla vera funzione del cibo e si orientano più al concetto di “bellezza” ed attrazione del cibo.
Per questo motivo l’industria alimentare ha necessità di adottare degli standard di “bellezza” e forma del cibo.
La motivazione non è solo dovuta alla “qualità” industriale del cibo, ma a delle condizioni di marketing del cibo.
Per questo banale motivo il cibo che non rientra negli standard di “bellezza”, per forma e dimensioni, viene scartato.
Ad oggi, forse nessuno nell’industria alimentare della grande distribuzione aveva analizzato a fondo il problema, fino a che qualcuno ha visto in questo modello un business possibile: Il cibo brutto, ma buono.
Da qui nasce l’idea di Intermarché – Inglorious Fruits and Vegetables
A voi il video
Da questo video nascono alcune riflessioni, se ci distacchiamo dalla grande distribuzione e ci focalizziamo sul nostro “piccolo mercato interno” alimentare, fatto di pmi, produzioni limitate, poco soddisfacenti per le multinazionali, ma molto apprezzate da estimatori del buon cibo.
Da questa storia possiamo apprendere quanto sia necessario trovare “nuovi” mercati possibili all’interno di mercati già consolidati.
Esempio, il mercato del vino sfuso, venduto senza packaging è senz’altro un esempio calzante di “nuovo mercato” in crescita negli ultimi anni rispetto alla tendenza di vino in bottiglia confezionato.
Non che vendere vino sfuso sia una novità, ma è una tendenza che si è manifestata con maggior frequenza negli ultimi tempi, dettata sicuramente anche dal minor potere d’acquisto delle famiglie, dalla voglia di “liberarsi” di costi aggiuntivi, dal modello di acquisto sostenibile a km zero etc.
Quello che è necessario comprendere è che il mercato alimentare si evolve e si modifica soprattutto in relazione alla condizioni sociali, di scarsità o abbondanza, di necessità o virtù.
Chi produce un prodotto alimentare ha il dovere di avere un’informazione completa di ciò che accade intorno a lui per provare ad interpretare preventivamente nuove offerte di prodotto. Questa condizione è ormai vitale per rendere sostenibile il proprio business.
In tutto questo il web può essere un sistema utile di informazione, connessione e interpretazione dei bisogni sociali.
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Aspetto vostre riflessioni in merito.
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