Se stai cercando un sistema ideale per vendere prodotti alimentari online, forse è il caso che iniziamo a ragionare su quali siano i modelli più efficienti per vendere online.
L’e-commerce è un servizio per vendere online e NON un canale di vendita.
Questo è un dettaglio che spesso molti trascurano e fa commettere errori di investimento su progetti ed imprese commerciali con il cuore digitale.
Un e-commerce per vendere alimentari di propria produzione è una cosa, un e-commerce per vendere prodotti realizzati da altri è un’altra cosa. In entrambi i casi, serve studiare quale sia il modello più efficiente per il vostro singolo progetto.
Il modello di vendita online si definisce in funzione di alcuni parametri, che ho provato a riassumere attraverso un simulatore del Roi online. È un calcolatore di variabili tipiche di un sistema e-commerce. Invito a modificarlo e se avete necessità di approfondimento per comprenderne meglio l’utilità per il vostro progetto vi invito a contattarmi per una consulenza in privato.
DIFFERENZA TRA MARKETPLACE ALIMENTARI E SITO WEB E-COMMERCE PROPRIO
Sfatiamo subito un mito, avere un sito e-commerce di proprietà è l’ideale per la propria impresa, sia perché abbiamo il pieno controllo dei flussi di traffico, dei dati, abbiamo la possibilità di gestione avanzate con il magazzino, possibilità di gestire meglio la fatturazione, dialogare con i nostri clienti già acquisiti, raccogliere meglio le loro richieste. Ma bisogna poterselo permettere.
Dai vari calcoli ed esperienze avute in questi anni, ho stimato che, mediamente, un progetto e-commerce nel settore alimentare non decolla prima di 3 anni e l’investimento minimo d’impresa per portare le vendite a regime di sostenibilità (ho detto sostenibilità, non arricchirsi) è non inferiore a 300.000€ nei primi 3 anni. questo investimento va suddiviso, più o meno così, in:
Struttura web (5% del budget), software gestionali (3-5%), pubblicità online (30% del budget), contenuti (15% del budget), seo (20% del budget), eventi, PR, ufficio stampa (10% del budget), stipendio (5% del budget nei primi 3 anni), scorte magazzino (5% del budget), spese extra (5% del budget)
SIMULAZIONE MOLTO POSITIVA
Da questo piccolo prospetto, utilizzando il simulatore ROI, si può ipotizzare un ritorno di 800.000€ in 3 anni, con un tasso di conversione medio del 10% sui contatti ricevuti, carrelli abbandonati (pari al 5% sul traffico totale generato sul sito e-commerce), una spesa media di 150,00€ per ogni acquisto, ed un ciclo di vendita medio di 10 acquisti per cliente durante l’anno ed un margine medio di guadagno del 50% sul venduto.
SIMULAZIONE REALE
un ritorno di 80.000€ in 3 anni, con un tasso di conversione medio del 7% sui contatti ricevuti, carrelli abbandonati (pari al 5% sul traffico totale generato sul sito e-commerce), una spesa media di 160,00€ per ogni acquisto, ed un ciclo di vendita medio di 7 acquisti per cliente durante l’anno ed un margine medio di guadagno del 50% sul venduto.
SIMULAZIONE PESSIMISTA
una perdita di 250.000€ in 3 anni, con un tasso di conversione medio del 10% sui contatti ricevuti, carrelli abbandonati (pari al 5% sul traffico totale generato sul sito e-commerce), una spesa media di 160,00€ per ogni acquisto, ed un ciclo di vendita medio di 3 acquisti per cliente durante l’anno ed un margine medio di guadagno del 50% sul venduto.
(Se ti serve avere una pianificazione per il tuo progetto, contattami per un preventivo.)
PERCHÉ PUÒ ESSERE UTILE UN MARKETPLACE ALIMENTARE
Se tutto quello che ho scritto fino adesso NON è sostenibile economicamente in base alle tue risorse economiche, allora il mio suggerimento è quello di non “sperimentare” investendo 1.000€, 5.000€ o 10.000€, perché ti avviso già da adesso che li stai buttando.
Piuttosto, se questo è il tuo budget di spesa e vuoi sperimentare la vendita online di alcune tipologie di prodotti alimentari realizzati da te perché hai un’azienda agricola, o lavorati da altri e tu vuoi provarli a vendere ecco cosa devi fare:
Verificare quali sono i marketplace dove c’è possibilità di vendere prodotti alimentari nei vari Paesi europei e/o nel mondo. Leggi anche come vendere olio, vino ed alimentari a ristoratori ed importatori in Germania con Girogusto (Per vendere prodotti alimentari fuori dai confini nazionali serve studiare in anticipo la normativa vigente nei vari Paesi e valutare, nel caso si reputasse un’opportunità commerciale, la possibilità di avviare un’azienda in loco, nel Paese di esportazione, o trovando partner locali per ottimizzare il processo commerciale. Vendere direttamente a privati, anche attraverso i marketplace, non è sempre conveniente, ma di questo ne discuteremo meglio durante la consulenza, se ne avrai realmente bisogno.)
Verificare lo stato di concorrenza all’interno dei singoli marketplace. Esistono degli strumenti che mostrano le ricerche più frequenti, i prodotti più venduti, leggi anche i numeri della vendita di caffè sui marketplace, puoi verificare quali sono i venditori più bravi quanti prodotti vendono etc.
Tutte queste informazioni sono utili per un’analisi preliminare, che facilita la possibilità di scelta nell’azione.
Esempio, vendere olio extravergine d’oliva conviene di più in Europa, in Italia o altri Paesi extra EU?
L’unico modo per saperlo è incrociare più dati, sia quelli dei motori di ricerca, sia quelli visibili dentro i vari marketplace, sia i notiziari di export online, sia richiedendo consulenza presso le Camere di Commercio.
Il budget che pensavi di spendere per realizzare il tuo “bellissimo” sito web, possono essere investiti appunto in un’analisi commerciale preliminare che ti permetterà sia di scegliere con quali marketplace avviare l’attività, sia definire un budget di promozione concentrato dentro il marketplace stesso.
Tipicamente i marketplace offrono un costo mensile, di qualche decina di euro al mese, per l’uso della piattaforma ed in più un commissione sulle singole vendite.
Il vantaggio del marketplace è quello che ti permette di iniziare ad ottenere i tuoi primi clienti che un domani, si spera, potrai gestire anche attraverso il tuo sito e-commerce personale.
Lo svantaggio è quello che tutto ciò che fai all’interno della piattaforma produce dati utili alla piattaforma e tu hai visione di solo una parte dei dati, spesso già aggregati, che riguardano le tue vendite.
Esistono diversi marketplace alimentari, tra cui uno lo abbiamo creato anche noi e si chiama Bizzwai, ci sono anche altri come Cbuono, di cui abbiamo parlato nell’articolo sui marketplace di prodotti tipici biologici, come anche marketplace verticali sull’olio extravergine d’oliva come Olivyou o Oliving, di cui abbiamo già parlato nell’articolo dei migliori esempi di venditori di olio evo online.
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