Eccomi di nuovo a raccontarvi della mia visita al Taste 2013 che si è svolta lo scorso weekend alla Stazione Leopolda.
Quasi 300 le aziende che hanno partecipato presentando al pubblico le proprie eccellenze alimentari italiane che tramandano la storia dei prodotti, dei luoghi e delle persone e che sono il vero motore di questo settore.
Aspettando i numeri reali dei visitatori, qui vi racconto che la location era veramente gremita di buyers, visitatori e foodies provenienti da tutta Italia.
La mia è stata un’immersione totale nel gusto, tra assaggi e racconti dei produttori, che se non troppo presi dall’entusiasmo mangereccio dei visitatori, non hanno mostrato riserbo nel raccontare come nasce il prodotto e qual è il patrimonio culturale che è racchiuso in ogni piccolo assaggio di cibo, ogni sorso di vino o di birra. Vi racconto un po’ di storie che ho potuto raccogliere che ci fanno capire come ogni elemento legato al brand serve a creare il brand storytelling e compone il discorso intorno al prodotto, che lo rende riconoscibile e riempie di aspettative i consumatori senza preò disattenderle.
Casa Barone ad esempio, produttore del Il Pomodorino del Piennolo Del Vesuvio DOP ci ha raccontato come questo prodotto, dal sapore dolce acidulo che deve il suo gusto e la sua prelibatezza alle caratteristiche geologiche del territorio vesuviano, sia intrecciato a mano da un contadino che collabora con l’azienda per portare avanti sapientementa la tradizione centenaria del “piennolo”. I Pomodorini appena raccolti a grappoli, intrecciati intorno ad uno spago legato a cerchio, fino a formare “un piennolo”, riposti appesi in un ambiente asciutto e ventilato si conservano perfettamente per mesi e mesi.
Sicuramente il premio per lo brand storytelling efficace va a “I Krumiri Rossi” , i primi produttori di Krumiri, divenuti simbolo di Casale Monferrato. Ecco come si raccontano:
” L’Italia era unita da pochi anni e ancora non si erano spenti gli echi del Risorgimento. Una notte, dopo una serata al caffè con gli amici, Domenico Rossi invitò tutti nel suo laboratorio di pasticceria e lì, in una misteriosa alchimia fra ingredienti e magia, sfornò i primi Krumiri. Se sia andata proprio così, non sappiamo, ma questo dice la leggenda e noi le crediamo. Una cosa, però, è certa: nel 1878, come attestano i giornali dell’epoca, i Krumiri, quelli originali, sono già una golosa realtà dell’arte pasticcera italiana.”
All’interno del pack il flyer, in perfetto stile ottocentesco, racconta il brand e contiene l’Inno al Krumiro, ricordando anche l’importantissimo momento storico in cui il prodotto è nato.
Di prodotti che si raccontano e parlano ce ne sono tanti, come la Birra 2 Cilindri del Birrificio del Forte che con il suo naming efficace di sicuro colpisce gli appassionati di motori!
Dal punto di vista strettamente fieristico c’è da sottolineare come qualche espositore ha lamentato che se da un lato il Taste rappresenta una bella vetrina per il pubblico consumer e per i foodies, , un po’ più difficile è l’approccio con i buyers per fini più commerciali, a causa dell’enorme afflusso di persone. Rimane comunque una bella vetrina e se magari a distanza di un anno un visitatore se ne ricorda e ritorna ad acquistare quel prodotto o cercarlo su altri canali distributivi, il produttore ha già raggiunto un obiettivo. E costruire relazioni è fondamentale. Anche prendere un indirizzo email per poter aiutare nella ricerca del distributore più vicino è un buon inizio!
Come continuerà il nostro Taste?
Sicuramente andando a scoprire le attività di marketing e comunicazione di queste aziende sul mercato, scoprire come continuano a comunicare ogni giorno la propria identità per arrivare non solo nei ristoranti ma anche nelle nostre cucine e ci permettono di assaporare ogni giorno il gusto e la genuinità di prodotti eccellenti.
Tu sei stato la Taste 2013? Cosa ti è piaciuto e cosa no, raccontacelo.
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